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Oggi è l’Overshoot day 2022: abbiamo depredato tutte le risorse sostenibili, una Terra non ci basta

Alla data odierna l’uomo ha già consumato tutte le risorse sostenibili che il nostro pianeta può rigenerare nel corso del 2022. Avremmo bisogno di 1,75 terre.
A cura di Andrea Centini
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Oggi, giovedì 28 luglio, è l'Overshoot day 2022, ovvero la data simbolica (specifica per ciascun anno) che rappresenta il momento in cui l'umanità ha consumato tutte le risorse e i servizi ecologici che la Terra può rigenerare in un anno. In parole semplici, d'ora in avanti e fino alla fine dell'anno tutto ciò preleveremo dalla natura sarà su un conto in rosso, che ha conseguenze drammatiche sulla tenuta e la disponibilità futura di queste risorse. “Durante i restanti 156 giorni, il nostro consumo di risorse rinnovabili consisterà nel rosicchiare il capitale naturale del pianeta”, ha affermato durante una conferenza stampa la dottoressa Laetitia Mailhes di Global Footprint Network, l'organizzazione di ricerca che si occupa del calcolo. Per fare un esempio pratico, l'uomo preleva più pesci dei nuovi nati in grado di rimpiazzare il pescato; così facendo, in futuro esauriremo i preziosi stock ittici condannando alla fame decine – se non centinaia – di milioni di persone.

La sovrappesca è soltanto uno dei molteplici simboli dell'Overshoot day, che tiene conto di qualunque risorsa legata alla biocapacità del pianeta, che è appunto la quantità di “doni” che la Terra può rigenerare anno dopo anno, non solo per l'uomo, ma anche per tutti gli altri organismi viventi. Il calcolo di Global Foodprint Network monitora l'impatto antropico sin dall'inizio degli anni '70 del secolo scorso, ottenuto utilizzando sempre lo stesso metodo ma tenendo conto (naturalmente) delle variabili che si modificano in base al nostro approccio consumistico.

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Come evidenzia il grafico soprastante, con poche eccezioni l'Overshoot day si verifica con un anticipo sempre maggiore. Se all'inizio degli anni '70 cadeva attorno alla fine di dicembre – dunque avevamo solo pochi giorni di “debito” con la Terra -, oggi siamo arrivati a luglio inoltrato, che significa oltre 5 mesi di debito. Per fare un paragone, se prima bastava una sola Terra per tutti, oggi avremmo bisogno di 1,75 terre per soddisfare la richieste di tutta l'umanità senza sovrasfruttare il pianeta, dunque utilizzare le risorse in modo sostenibile. Interessante notare che nel 2020 l'Overshoot day è caduto ad agosto inoltrato, in controtendenza rispetto alle date costantemente in anticipo. La ragione è la pandemia di COVID-19, che nei primi mesi del 2020 bloccò i consumi e le emissioni che logorano le risorse naturali a causa dei rigidi lockdown per arginare il coronavirus. Anche la crisi economica del 2008 ebbe un impatto.

Il messaggio fondamentale di questa data simbolica è che se continueremo a depredare, bruciare, inquinare, distruggere e alterare i sistemi ecologici che ci donano i frutti della Terra, prima o poi non saremo più in grado di sostenerci, con conseguenze catastrofiche sull'umanità intera. “In totale, più della metà della biocapacità del pianeta viene utilizzata per nutrire l'umanità”, spiegano gli esperti, aggiungendo che “gran parte degli alimenti e delle materie prime viene utilizzata per nutrire gli animali e gli animali che poi consumiamo”, ha specificato Pierre Cannet di WWF Francia. L'agricoltura gioca un ruolo significativo nella deforestazione, nella perdita di biodiversità, nelle emissioni di gas a effetto serra e nel consumo di acqua dolce, spiega l'esperto. Sono tutti fattori che erodono il patrimonio naturale rinnovabile del pianeta.

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L'Overshoot day viaggia parallelamente agli effetti dei cambiamenti climatici, ma è evidente che i secondi influenzano in modo significativo la data sul calendario del primo. E quando arriverà il conto da pagare, forse sarà la fine della nostra civiltà, come suggeriscono alcuni studiosi. È interessante notare che l'Overshoot day del 28 luglio si riferisce al dato globale, una media che tiene conto dell'impatto di tutti i Paesi. Ma naturalmente ce ne sono alcuni che depredano le risorse naturali molto più di altri, pertanto vi è una data specifica per ciascuna nazione. L'Italia, ad esempio, ha consumato le sue risorse sostenibili già il 22 maggio scorso. Quindi alla fine dell'anno avremo trascorso oltre 6 mesi in “rosso”, con tutto ciò che ne consegue in termini di conseguenze ecologiche, climatiche e disponibilità delle risorse future.

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