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Mercurio passa innanzi al muro di “fuoco” del Sole: le immagini mozzafiato dell’ESA

Grazie allo strumento Extreme Ultraviolet Imager (EUI) installato sulla sonda Solar Orbiter gli scienziati dell’ESA hanno filmato uno spettacolare transito di Mercurio, mentre passa davanti Sole. Nelle immagini sembra attraversare un muro di fuoco, le lingue di plasma che caratterizzano l’atmosfera solare.
A cura di Andrea Centini
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Una sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA ha catturato uno straordinario transito di Mercurio innanzi al Sole, un evento che solo raramente è visibile dalla Terra. Il fenomeno non è altro che una sorta di eclissi in miniatura, che coinvolge due oggetti di dimensioni estremamente differenti, come appunto stelle e pianeti (o lune). Non a caso il metodo del transito viene utilizzato dai ricercatori per scovare i pianeti extrasolari, in grado di oscurare debolmente la luce della stella che li ospita quando vi passano innanzi.

Credit: ESA & NASA/Solar Orbiter
Credit: ESA & NASA/Solar Orbiter

L'ultimo transito di Mercurio è stato immortalato il 3 gennaio 2023 dalla sonda Solar Orbiter (SOLO) delle due agenzie aerospaziali, che solo in questi giorni ne hanno condiviso le immagini spettacolari. Quelle più suggestive in assoluto sono indubbiamente state catturate dallo strumento Extreme Ultraviolet Imager (EUI), un dispositivo messo a punto dal Centro Spaziale di Liegi (Belgio) per raccogliere immagini ultraviolette degli strati superiori alla fotosfera e dei poli solari. In questo caso è stato puntato verso il piccolo pianeta roccioso, che sembra attraversare l'"oceano di fuoco" scatenato dalla nostra stella.

Altre immagini spettacolari sono state immortalate dallo strumento Polarimetric and Helioseismic Imager (PHI) della sonda Solar Orbiter, che ha seguito per oltre tre ore il passaggio del "proiettile" del Sistema Solare. Mercurio è infatti il pianeta più veloce in assoluto, viaggiando a poco meno di 50 chilometri al secondo, pari a circa 18mila chilometri orari. Il video sottostante è più definito di quello catturato dall'EUI, che potete osservare in testa all'articolo, ma si perdono i dettagli delle lingue di "fuoco" – i flussi di plasma – che caratterizzano la caotica atmosfera della nostra stella.

Credit: ESA & NASA/Solar Orbiter
Credit: ESA & NASA/Solar Orbiter

Naturalmente il passaggio di Mercurio è stato un'occasione molto ghiotta per i ricercatori, che hanno sfruttato il transito per migliorare la calibrazione degli strumenti della sonda. “È un oggetto nero che viaggia attraverso il tuo campo visivo”, ha dichiarato in un comunicato stampa dell'ESA Daniel Müller, membro del progetto di ricerca Solar Orbiter. “Pertanto – ha aggiunto lo studioso – qualsiasi luminosità registrata dallo strumento all'interno del disco di Mercurio deve essere causata dal modo in cui lo strumento trasmette la sua luce, chiamata funzione di diffusione del punto. Quanto meglio questo è noto, tanto meglio può essere rimosso. Quindi, studiando questo evento, la qualità dei dati di Solar Orbiter può essere ulteriormente migliorata”.

Per un'analisi più dettagliata del pianeta bisognerà attendere il 20 giugno di quest'anno, quando la sonda BepiColombo lanciata nel 2018 effettuerà il suo terzo sorvolo ravvicinato, compiendo almeno 3 orbite attorno al piccolo corpo celeste. Mercurio custodisce ancora molti segreti. Ad esempio, come la Terra ha un proprio grande campo magnetico (mentre Venere e Marte non lo hanno) e gli scienziati non sanno perché, così come non ne conoscono l'origine e non sanno perché possiede un nucleo così grande. La speranza è che un giorno si riescano a svelare tutti gli affascinanti misteri del piccolo e velocissimo corpo celeste.

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