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Le ossa del primo “uomo europeo” scoperte in Spagna: hanno 1,4 milioni di anni

In un sito spagnolo i paleoantropologi hanno rinvenuto resti ossei di 1,4 milioni di anni appartenuti a un antenato dell’uomo. È l'”ominide europeo” più antico.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Fondazione Atapuerca
Credit: Fondazione Atapuerca

In Spagna sono stati recuperati i resti fossili del più antico antenato dell'essere umano moderno (Homo sapiens) ad aver messo piede in Europa. Il reperto, trovato il 30 giugno nella cava “Sima del Elefante” di Sierra de Atapuerca, un comune della regione autonoma Castiglia e León, ha infatti ben 1,4 milioni di anni ed è più vecchio di 200mila anni rispetto al precedente fossile record. Nello specifico, i paleoantropologi hanno scoperto un frammento della mascella superiore e dello zigomo di un esemplare del genere Homo non ancora classificato, che potrebbe aiutarci a ricostruire la storia evolutiva umana. Gli scienziati ritengono che possa appartenere a un membro della prima popolazione di antichi umani ad essere giunta nel continente europeo.

A individuare e descrivere il fossile è stato un team di ricerca spagnolo guidato da scienziati del Research Group della Fondazione Atapuerca, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro nazionale per la ricerca sull'evoluzione umana (CENIEH) di Burgos e dell'Istituto di Paleoecologia umana ed evoluzione sociale (IPHES) di Tarragona. Lo stesso gruppo di ricerca nel 1994 scoprì in questo sito i resti dell'Homo antecessor (uomo “pioniere”), considerato tra i primi antenati dell'uomo a essersi avventurato nel Vecchio Continente. Un'altra scoperta significativa fu fatta nel 2007, quando gli studiosi trovarono i resti di un esemplare del genere Homo di 1,2 milioni di anni.

Fino ad oggi si riteneva che quest'ultimo fosse il più antico “europeo”, ma in uno strato di argilla 2 metri più in basso il team di Atapuerca ha trovato i nuovi frammenti umani, che si stima abbiano 1,4 milioni di anni. La conferma arriverà dalle analisi al radiocarbonio che verranno eseguite presso i laboratori del Centro nazionale per la ricerca sull'evoluzione umana di Burgos. “È logico e ragionevole pensare che sia più antico”, ha dichiarato durante una conferenza stampa il professor Jose-Maria Bermudez de Castro, co-direttore del progetto di ricerca di Atapuerca, uno dei siti più floridi per studiare gli uomini preistorici in Europa. Nel 2013 in questa cava fu recuperata una selce proprio di 1,4 milioni di anni.

I ricercatori intendono mettere a confronto i reperti dei vari ominidi per capire se ci sono legami nell'evoluzione del volto. Ritengono comunque molto probabile che questa mascella sia appartenuta a un uomo appartenente a una delle prime popolazioni ad aver colonizzato l'Europa. La nostra specie, l'Homo sapiens, si è evoluto in Africa circa 300mila anni fa e ha raggiunto il Vecchio Continente 45mila anni fa, soppiantando l'Uomo di Neanderthal. L'Homo antecessor trovato ad Atapuerca si ritiene possa essere uno degli ultimi antenati comuni tra Homo sapiens e Neanderthal. Per saperne di più sui frammenti ossei appena recuperati bisognerà attendere una decina di mesi.

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