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La “Pietra assassina” del Giappone si è spaccata, secondo la leggenda intrappolava un demone

La pietra Sessho-seki, che si trova sulle montagne di Nasu, nella prefettura di Tochigi, si sarebbe rotta negli ultimi giorni. Secondo i più superstiziosi, avrebbe liberato la sua maledizione.
A cura di Valeria Aiello
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La pietra Sessho-seki nel 2016 e dopo la rottura
La pietra Sessho-seki nel 2016 e dopo la rottura

Nel caso in cui il 2022 non avesse già abbastanza presagi terribili, a metterci del suo è anche un’antica leggenda giapponese legata a una “pietra assassina”, chiamata Sessho-seki, una roccia vulcanica che si narra uccida chiunque la tocchi. La pietra, che si trova sulle montagne di Nasu, in un’area di sorgenti termali sulfuree della prefettura di Tochigi, vicino a Tokyo, si è spaccata a metà, probabilmente a causa dell’azione di agenti atmosferici naturali.

Per tanti giapponesi, la sua rottura non è una bella notizia, dal momento che avrebbe liberato il demone malvagio che da 1.000 anni era intrappolato al suo interno, o meglio, il cadavere trasformato di Tamamo-no-Mae, che si presume fosse una bella donna posseduta dalla volpe a nove code, o kitsune, uno spirito demoniaco noto per l’illusione e l’inganno usando il travestimento. La donna, che era conosciuta perché in grado di rispondere a qualsiasi domanda che le venisse posta, aveva fatto parte di un complotto per sedurre e uccidere l’imperatore Toba, che regnò dal 1107 al 1123. Ma quando lo spirito della volpe venne smascherato e ucciso da due guerrieri mitologici, il suo corpo venne intrappolato nella pietra Sessho-seki, che avrebbe rilasciato un gas velenoso in grado di uccidere chiunque la toccasse.

Diversi anni fa, riporta il Guardian, sulla pietra erano state osservate diverse crepe che avrebbero permesso all’acqua piovana di penetrare al suo interno, contribuendo alla sua erosione. La sua rottura in due parti, più o meno uguali, si ritiene sia avvenuta negli ultimi giorni, come confermato da alcuni visitatori del sito, diventato un popolare luogo turistico dopo che la pietra è stata registrata come reperto storico nel 1957.

Sento di aver visto qualcosa che non dovrebbe essere visto” ha detto un utente di Twitter in un post che in poche ore ha collezionato decine di migliaia di interazioni. Alla vista della foto in tanti hanno ipotizzato che lo spirito di Tamamo-no-Mae sia stato liberato dopo quasi 1.000 anni.

Toccherà ora all’amministrazione locale decidere quale sarà il destino della pietra: secondo il quotidiano locale Shimotsuke Shimbun il funzionario del turismo di Nasu ha affermato vorrebbe vedere il Sessho-seki riportato alla sua forma originale, per cui è dunque possibile che la pietra verrà incollata, presumibilmente con il suo abitante demoniaco sigillato all’interno.

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