20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Cambiamenti climatici

La metà dei laghi più grandi del mondo si sta riducendo (e i colpevoli non sono una sorpresa)

Riscaldamento globale e consumo umano insostenibile hanno già ridotto i livelli di acqua del 53% dei maggiori laghi a livello globale.
A cura di Valeria Aiello
20 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Più della metà dei più grandi laghi del mondo si sta riducendo e immagazzina meno acqua rispetto a tre decenni fa. Lo mostrano i risultati di una nuova indagine pubblicata sulla rivista Science da un team di ricerca internazionale che, attraverso l’analisi dei dati satellitari, ha monitorato le tendenze di stoccaggio dei maggiori laghi d’acqua dolce del pianeta. Per l’analisi, gli studiosi hanno combinato tre decenni di osservazioni satellitari con modelli in grado di quantificare e attribuire le ragioni alla base del declino. A motivare la ricerca, guidata da Fangfang Yao, un visiting fellow del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences ( CIRES ) degli Stati Uniti e attualmente ricercatore sul clima presso l’Università della Virginia, sono state le crisi ambientali che hanno colpito alcuni dei principali corpi idrici della Terra, come il prosciugamento del lago d'Aral tra il Kazakistan e l’Uzbekistan.

Yao e i suoi colleghi delle Università americane del Colorado e del Kansan, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Tolosa, in Francia, e della King Abdullah University of Science and Technology di Thuwal, in Arabia Saudita, hanno messo a punto un metodo per misurare i cambiamenti nei livelli d’acqua in quasi 2.000 dei più grandi laghi e bacini idrici del mondo, che complessivamente rappresentano il 95% dello stoccaggio totale delle acque di lago del globo.

Dallo studio è emerso che, a livello globale, il 53% dei maggiori laghi del pianeta ha registrato un calo dello stoccaggio dell’acqua, pari a una quantità paragonabile a 17 Lake Meads, il più grande bacino idrico degli Stati Uniti.

I colpevoli della perdita d’acqua dei laghi della Terra

Per spiegare le tendenze dei laghi naturali, il team ha fatto ricorso ai recenti progressi nell’uso dell’acqua e nei modelli climatici, osservando che il cambiamento climatico e il consumo umano di acqua sono i principali colpevoli del declino netto globale del volume dei laghi e della riduzione di circa 100 grandi laghi. “Molte delle impronte umane e dei cambiamenti climatici sulle perdite idriche dei laghi erano precedentemente sconosciute, come i prosciugamenti del lago Good-e-Zareh in Afghanistan e del lago Mar Chiquita  – ha spiegato Yao – . Questa è la prima valutazione completa delle tendenze e di driver della variabilità globale dello stoccaggio d’acqua lacuste basata su una serie di satelliti e modelli”.

Gli studiosi hanno inoltre osservato che i laghi che si trovano in zone asciutte e umide hanno tendenze di riduzione più diffuse di quanto si pensasse in precedenza. Riguardo invece ai bacini idrici, quasi i due terzi hanno subito perdite d’acqua significative. A causarle è però stato il fenomeno della sedimentazione che, precisa il coautore dello studio, Ben Livneh, borsista CIRES e professore associato di ingegneria presso l’Università del Colorado a Boulder, ha dominato il declino dello stoccaggio globale nei serbatoi esistenti. “Nei bacini idrici di lunga data, quelli che si sono riempiti prima del 1992, la sedimentazione era più importante della siccità e degli anni di forti piogge”.

Nonostante la maggior parte dei laghi globali si stia riducendo, il 24% ha registrato un aumento significativo dello stoccaggio d’acqua. Questi laghi in crescita tendono a trovarsi in aree sottopopolate nell’altopiano tibetano interno, nelle grandi pianure settentrionali del Nord America e in aree con nuovi corpi idrici, come i bacini del fiume Yangtze, Mekong e Nilo.

Gli autori dello studio stimano che circa un quarto della popolazione mondiale (2 miliardi di persone) risieda nei pressi di un lago in prosciugamento, indicando l’urgente necessità di incorporare il consumo umano, i cambiamenti climatici e gli impatti della sedimentazione nella gestione sostenibile delle risorse idriche. In quest’ambito, la nuova ricerca offre informazioni sulle possibili soluzioni.

Se il consumo umano è un fattore importante nel declino dello stoccaggio dell’acqua lacustre, allora possiamo adattarci ed esplorare nuove politiche per ridurre il declino su larga scala” ha affermato Ben Livneh, anche lui coautore dello studio, borsista CIRES e professore associato di ingegneria presso CU Boulder. Ciò è accaduto in uno dei laghi studiati dal team, il lago Sevan in Armenia, che ha visto un aumento dello stoccaggio d’acqua negli ultimi 20 anni, che gli studiosi hanno collegato all’applicazione delle leggi di conservazione del bacino dall’inizio degli anni 2000.

20 CONDIVISIONI
512 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views