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La durata del giorno sulla Terra si sta misteriosamente allungando e non sappiamo ancora perché

Nonostante lo scorso 29 giugno 2022 la Terra abbia fatto segnare il suo giorno più corto in assoluto, l’andamento a lungo termine mostra un allungamento costante dal 2020.
A cura di Valeria Aiello
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Quanto dura un giorno sulla Terra? La risposta a questa domanda è un po’più complessa del dire semplicemente 24 ore, in quanto la rotazione della Terra attorno al proprio asse, che definisce la durata di un giorno sul nostro pianeta, non è costante, ma viene influenzata da diversi fattori. Negli ultimi decenni, tale rotazione è andata accelerando, con una tendenza che ha accorciato le nostre giornate, tanto che lo scorso 29 giugno 2022 è stato stabilito un nuovo record per il giorno più corto in assoluto (1,59 millisecondi in meno di 24 ore). Nonostante questo primato, i ricercatori hanno però osservato che dal 2020 questa costante accelerazione è misteriosamente passata a un rallentamento: in altre parole, i giorni si stanno allungando e il motivo di questo cambiamento non è ancora stato compreso.

Come spiegato da Matt King, direttore dell’ARC Australian Center for Excellence in Antarctic Science dell’Università della Tasmania e da Christopher Watson, senior lecturer della School of Geography, Planning, and Spatial Sciences presso lo stesso Ateneo, nel corso di milioni di anni, la rotazione terrestre è rallentata a causa dell’attrito prodotto dalle maree, aggiungendo circa 2,3 millisecondi alla durata di ogni giorno ogni secolo. Questo significa che, fino ad alcuni miliardi di anni fa, un giorno terrestre durava solo 19 ore. Tuttavia, negli ultimi 20.000 anni, un altro processo ha esercitato la sua azione nella direzione opposta, accelerando la rotazione terrestre. “Una volta terminata l’ultima era glaciale, lo scioglimento delle calotte polari ha ridotto la pressione superficiale e il mantello terrestre ha cominciato a muoversi costantemente verso i poli – spiegano i due esperti in un articolo su The Conversation – . Proprio come una ballerina gira più velocemente quando avvicina le braccia al proprio corpo – l’asse attorno al quale ruota – così la velocità di rotazione del nostro pianeta aumenta quando questa massa di mantello si avvicina all’asse terrestre. E questo processo riduce ogni giorno di circa 0,6 millisecondi ogni secolo”.

Oltre a questi fattori, nel corso dei decenni entra in gioco anche il movimento del nucleo interno della Terra, che può modificare la durata del giorno, anche se normalmente produce piccole oscillazioni, mentre in periodi più brevi, anche le variazioni climatiche e l’alternarsi delle stagioni possono avere un impatto sulla rotazione terrestre, determinando variazioni in entrambe le direzioni. Eppure, anche tenendo in considerazione tutti questi elementi che influiscono sulla velocità di rotazione terrestre, l’andamento a lungo termine relativo alla durata di giorni sulla Terra mostra un allungamento costante dal 2020, ovvero un cambiamento che non ha precedenti negli ultimi 50 anni.

Perché Terra sta nuovamente rallentando

Il motivo di questo cambiamento non è chiaro. “Potrebbe essere dovuto a cambiamenti nei sistemi meteorologici, con eventi consecutivi di La Niña (un fenomeno oceanico e atmosferico che è la controparte più fredda di El Niño, ndr), sebbene questi si siano verificati in precedenza, oppure a un aumento dello scioglimento delle calotte glaciali, anche se negli ultimi anni queste non si sono discostate enormemente dal loro costante tasso di scioglimento” ritengono gli esperti.

Gli scienziati hanno anche ipotizzato che questo recente e misterioso cambiamento nella velocità di rotazione del pianeta sia correlato a un fenomeno chiamato “Chandler wobble”, definito come una piccola deviazione nell’asse di rotazione terrestre che, sulla base dei dati dei radiotelescopi, è diminuita negli ultimi anni, suggerendo un collegamento con il rallentamento della rotazione terrestre. “Un'ultima possibilità, che riteniamo plausibile, è che nulla di specifico sia cambiato all'interno o intorno alla Terra – osservano i due esperti – . Potrebbero essere solo effetti di marea a lungo termine che lavorano in parallelo con altri processi periodici per produrre un cambiamento temporaneo nella velocità di rotazione della Terra”.

Avremo bisogno di un “secondo intercalare negativo”

Con il rallentamento della rotazione terrestre e il conseguente allungamento dei giorni, in futuro potremmo aver bisogno di introdurre un secondo intercalare negativo, ovvero di sottrarre un secondo agli orologi atomici del mondo per ridurre il divario con l’orario del nostro pianeta. Questa correzione rappresenterebbe una prima assoluta, in quanto fino ad oggi (o meglio, da quando abbiamo stime molto precise della velocità di rotazione terrestre), il secondo intercalare è stato usato con una certa frequenza solo in senso positivo, dunque aggiunto per sincronizzarci con la rotazione che, come premesso, negli ultimi decenni e fino al 2020 era andata accelerando.

La sottrazione del secondo intercalare, per ora considerata improbabile, è però già motivo di preoccupazione per chi si occupa di internet e di sistemi operativi, e potrebbe portare a malfunzionamenti delle piattaforme digitali. Una problematica in più da risolvere in futuro, e che potrebbe addirittura portare a lasciare che il divario tra il tempo atomico e quello astronomico si estenda oltre l’eventuale necessaria introduzione del secondo intercalare negativo, ad esempio fino a diventare un minuto intercalare, il che andrebbe minimizzare gli interventi e le complicazioni che ne potrebbero derivare. Ad ogni modo, per ora, non possiamo che accogliere la notizia e essere coscienti che, almeno per un po’, avremo a nostra disposizione qualche millisecondo in più ogni giorno.

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