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La cometa dei Neanderthal visibile a occhio nudo ora ha tre magnifiche code: com’è possibile

La cometa dei Neanderthal, diventata visibile a occhio nudo nei giorni scorsi, ha sviluppato una spettacolare terza coda o anticoda. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Andrea Centini
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La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini
La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini

Nei giorni scorsi la cometa C/2022 E3 (ZTF), soprannominata “dei Neanderthal”, è finalmente diventata visibile a occhio nudo, regalando uno spettacolo straordinario a tutti coloro che vivono sotto cieli bui e stellati. Mentre si avvicina alla Terra continua a "trasformarsi" e ora ha sviluppato anche una spettacolare terza coda, una cosiddetta anticoda, dopo aver perso una parte della coda principale – quella di Tipo 1 composta da ioni – a causa dell'impatto con un violento flusso di vento solare. Il Sole, infatti, in questa fase del suo ciclo di 11 anni è piuttosto irrequieto poiché si sta dirigendo verso il picco massimo di attività magnetica, emettendo con maggiore frequenza brillamenti, espulsioni di massa coronale (CME) ed altri fenomeni di eruzione. Un flusso di particelle cariche elettricamente (plasma) nei giorni scorsi ha investito in pieno la coda della cometa strappandone una parte significativa, ma il corpo celeste resta sempre incredibilmente spettacolare da ammirare. Come indicato, in questi giorni ha sviluppato anche una terza coda. Ecco di cosa si tratta.

Normalmente le comete hanno due code: la prima, quella di Tipo 1 già citata, è composta da ioni e normalmente è lunga, sottile e ha un colore bluastro; la seconda, detta di Tipo II, è invece composta da polveri e può avere dimensioni variabili, in base alla quantità di detriti rilasciati. In genere ha un colore giallognolo legato alla riflessione della luce solare da parte delle polveri nei pressi della chioma, che nel caso della cometa dei Neanderthal è di un meraviglioso verde intenso, legato alla presenza di carbonio. La coda di ioni si allinea con il vento solare, dal quale viene “sospinta”, mentre la direzione della coda di polveri è influenzata dalla posizione della cometa rispetto al nostro punto di vista sulla Terra e dalla sua orbita. La coda di polveri può infatti orientarsi anche nel verso opposto o sovrapporsi rispetto a quella di ioni, oppure creare forme peculiari come quella a scimitarra (sono influenzate anche dalla quantità di polveri rilasciate). Come indicato, la cometa dei Neanderthal ha sviluppato anche la terza coda o anticoda, che è rivolta verso il Sole. A differenza delle altre è però un fenomeno ottico, o meglio, prospettico, come spiegato all'ANSA dall'astrofisico Gianluca Masi del Virtual Telescope Project (che alle 05:00 del mattino del 2 febbraio trasmetterà una diretta streaming in occasione del perigeo). Le code di polveri delle comete sono infatti grandi ventagli e non strisce, pertanto, in base alla prospettiva, possono estendersi da entrambi i lati del nucleo cometario, generando così l'anticoda nella direzione opposta alla coda principale.

Ricordiamo che sebbene la cometa dei Neanderthal sia diventata visibile a occhio nudo nei giorni scorsi, la sua luminosità è ancora piuttosto debole, trovandosi poco al di sopra del limite di osservabilità per l'occhio umano (pari a una magnitudine di 6). Secondo gli ultimi calcoli degli scienziati olandesi di astro.vanbuitenen.nl, il valore raggiunto oggi – venerdì 27 gennaio 2023 – è pari a 5.3 (per la magnitudine più si scende di valore e più alta è la luminosità apparente). Si tratta di una buona notizia perché il perigeo, il punto di distanza minima dalla Terra, sarà raggiunto il prossimo 1 febbraio, quindi c'è ancora margine per un miglioramento nella visibilità. Al momento si stima che raggiungerà al massimo una magnitudine di 5. Con un binocolo o un piccolo telescopio la cometa è comunque già perfettamente nei cieli d'Italia (ecco dove cercarla). Molti astrofotografi le stanno dando la “caccia” da giorni ma si è dovuto combattere spesso col maltempo. La prossima settimana, proprio quella del perigeo, dovrebbe però regalare ottime finestre osservative, da concentrare nella seconda parte della notte, lontano dal disturbo della Luna.

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