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Il Premio Nobel per la Chimica 2022 assegnato a Carolyn Bertozzi, Morten Meldal e Barry Sharpless

Premiati per lo sviluppo della “click” chemistry e della chimica bioortogonale che hanno gettato le basi per la semplificazione dei processi chimici complessi.
A cura di Valeria Aiello
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Il Premio Nobel per la Chimica 2022 va a Carolyn R. Bertozzi, Morten Meldal e K. Barry Sharpless “per lo sviluppo della click chemistry e della chimica bioortogonale”. L’annuncio, dato a Stoccolma dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze e trasmesso in diretta streaming sul canale ufficiale nobelprize.com, fa seguito all’assegnazione del prezioso riconoscimento per la Medicina a Svante Pääbo e per la Fisica a Alain Aspect, John Clauser e Anton Zeilinger, nell’ambito della settimana dei Nobel che prevede l’attribuzione di altre tre onorificenze a personalità che si sono distinte nel campo della Letteratura (giovedì 6 ottobre), della Pace (venerdì 7 ottobre) e dell’Economia (lunedì 10 ottobre).

Nel dettaglio, il riconoscimento 2022 per la Chimica è stato assegnato ai tre chimici per il loro prezioso contributo nella semplificazione dei processi complessi. Barry Sharpless e Morten Meldal hanno gettato le basi per una forma funzionale di chimica – la “click” chemistry, termine inglese che si può tradurre come “chimica a scatto” – in cui i blocchi molecolari si uniscono in modo rapido ed efficiente. Carolyn Bertozzi ha portato la click chemistry in una nuova dimensione e ha iniziato a utilizzarla negli organismi viventi.

I chimici sono stati a lungo guidati dal desiderio di costruire molecole sempre più complicate – si legge nella nota che accompagna l’assegnazione del Premio – . Nella ricerca farmaceutica, ciò ha spesso comportato la ricreazione artificiale di molecole naturali con proprietà medicinali, portando a sintesi molecolari ammirevoli, ma che generalmente richiedono tempo e sono molto costose”.

In quest’ambito, la click chemistry ha permesso una notevole semplificazione dei processi più complessi, mentre la chimica bioortogonale ha dato la possibilità di effettuare reazioni chimiche all’interno di organismi viventi senza interferire con i numerosissimi processi biochimici naturali concomitanti. I tre ricercatori si divideranno un premio di 10 milioni di corone svedesi (pari a circa 920.000 euro).

Il Premio per la Chimica di quest’anno si occupa di non complicare eccessivamente le questioni, ma di lavorare con ciò che è facile e semplice. Le molecole funzionali possono essere costruite anche seguendo un percorso semplice” ha afferma Johan Åqvist, presidente del Comitato Nobel per la Chimica.

Nel 2021, il Nobel per la Chimica era stato assegnato ai Benjamin List e David MacMillan per lo sviluppo dell’organocatalisi asimmetrica che ha rivoluzionato i processi di sintesi organica per la preparazione di prodotti di interesse principalmente farmaceutico. La Chimica, in particolare, è la seconda area scientifica, dopo la Fisica, premiata su volontà di Alfred Bernhard Nobel, che nel testamento con il quale istituì l’onorificenza annuale, precisò circa l’assegnazione del riconoscimento alla “persona che avrà fatto la più importante scoperta o miglioramento chimico”.

Nel lungo elenco di vincitori di questo Premio figurano, tra gli altri: Ernest Rutherford, Nobel per la Chimica nel 1908, per le sue indagini sulla disintegrazione degli elementi e sulla chimica delle sostanze radioattive; Marie Curie, Nobel per la Chimica nel 1911 per la scoperta degli elementi radio e polonio; Linus Carl Pauling, Nobel la Chimica nel 1954 per le sue ricerche sulla natura del legame chimico; e più recentemente Jean Pierre Sauvage e Jacques Dubochet, premiati rispettivamente nel 2016 e 2017 per le macchine molecolari e per lo sviluppo della microscropia crioelettronica per la determinazione della struttura delle biomolecole in soluzione.

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