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Il mistero delle bambole inquietanti che finiscono spiaggiate lungo la costa del Texas

Decine di bambole dall’aspetto sinistro sono state recuperate sulle spiagge della riserva marina Mission-Aransas, in Texas. La teoria degli scienziati.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Mission-Aransas National Estuarine Research Reserve
Credit: Mission-Aransas National Estuarine Research Reserve

Lungo la costa del Texas, nel cuore dell'area protetta Mission-Aransas National Estuarine Research Reserve, da oltre un anno i ricercatori stanno rinvenendo una serie di bambole inquietanti, rese particolarmente mostruose e disturbanti a causa della permanenza in mare. Oltre ai pezzi mancanti e deteriorati, infatti, molte bambole sono infestate da concrezioni di organismi marini come molluschi e crostacei, in particolar modo cirripedi balanomorfi, che donano a questi vecchi giocattoli un aspetto disgustoso e sinistro. Non è chiaro da dove arrivino le bambole, ma il continuo spiaggiamento di nuovi “esemplari” sta (a suo modo) dando un contributo anche alla ricerca e alla tutela della fauna marina.

Tutto ha avuto inizio a gennaio dello scorso anno, quando fu rinvenuta la testa della prima bambola. Da allora, come indicato dal Marine Science Institute dell'Università del Texas che gestisce la riserva, ne sono state trovate circa trenta lungo le 40 miglia della Gold Coast. I primi post dedicati a questi curiosi reperti hanno fatto aumentare sensibilmente i follower, i like e i commenti delle pagine social dell'area protetta, facendo venire in mente una brillante idea agli scienziati: vendere le bambole all'asta annuale per la raccolta fondi da destinare alla riserva marina. La testa della prima bambola è stata acquistata per 35 dollari, una piccola somma che è stata girata al centro di recupero per tartarughe marine dell'ateneo statunitense. Tutte quelle che vengono raccolte durante il pattugliamento delle spiagge finiscono in appositi secchi, in attesa della suddetta asta.

“Le più inquietanti sono quelle che hanno perso tutti i capelli”, ha dichiarato a McClatchy News il dottor Jace Tunnell, direttore della Mission-Aransas National Estuarine Research Reserve. “La prima che avevamo trovato era una bambola del sesso, la sua testa. Ne ho postato una foto e non mi ero reso conto di cosa si trattasse. Dopo di ciò, abbiamo ottenuto molti follower sulla pagina”, ha aggiunto Tunnell. Secondo lo scienziato la ragione di questi continui ritrovamenti risiede in una gigantesca “corrente ad anello”, che dalla penisola dello Yucatan arriva fino in Florida. La corrente cattura i detriti e la spazzatura che finiscono in mare e li trascina fino alla costa del Texas, lunga un migliaio di chilometri. Tutte le spiagge della riserva marina sono interessate dal fenomeno, tuttavia le bambole vengono ritrovate più spesso presso l'Isola di Padre e l'Isola di Matagorda.

Ma da dove vengono questi oggetti? Probabilmente si tratta di un lotto di giocattoli contenuto in un container disperso in mare, un incidente piuttosto comune. All'inizio degli anni '90 una nave mercantile fu colpita da una tempesta mentre navigava nell'Oceano Pacifico e disperse circa 30mila paperelle di gomma. Gli scienziati sfruttarono questo incidente per studiare le correnti oceaniche, proprio grazie alla distribuzione di questi “sensori” improvvisati. Come indicato dalla United Press International (UPI), uno studio ha scoperto che le spiagge del Texas Coastal Bend ricevono una quantità di rifiuti dieci volte superiore rispetto alle coste di stati come la Florida e il Mississippi, proprio a causa della corrente ad anello. Non c'è dunque da stupirsi che un eventuale carico di bambole disperso nell'area faccia finire le bambole inquietanti proprio qui.

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