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Il caffè in capsule inquina meno della moka (nonostante i rifiuti in plastica o alluminio)

Lo rivela un team di ricerca dell’Università del Quebec che ha calcolato le emissioni di gas serra associate alla preparazione di una tazzina di caffè.
A cura di Valeria Aiello
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Preparare un caffè in capsula inquina meno di un caffè fatto con la moka, anche tenendo conto dei rifiuti in plastica o alluminio che produciamo. Lo rivela un team di ricerca dell’Università del Quebec, in Canada, che ha calcolato le emissioni di gas serra associate alla preparazione di una tazzina di caffè. Secondo l’analisi degli studiosi, recentemente pubblicata sul Journal of Industrial Ecology, un caffè con la macchinetta tradizionale (una moka con filtro, per intenderci) può produrre 1,5 emissioni in più di una cialda di caffè perché “le capsule evitano di sprecare caffè e acqua” scrivono gli autori dello studio, dosando con precisione la giusta quantità di ingredienti.

Perché il caffè in capsule inquina meno della moka

Quando usiamo la moka, spiegano gli studiosi, c’è il rischio di utilizzare il 20% in più di caffè e il doppio dell’acqua rispetto a quanto effettivamente necessario per preparare una singola tazzina della bevanda. Questo eccesso, e in particolare, la coltivazione di quel surplus di caffè, emette più gas serra rispetto alla produzione e allo smaltimento delle capsule. In termini numerici, i ricercatori stimano che la produzione di 11 grammi di caffè arabica in Brasile (la quantità di caffè che si può risparmiare utilizzando una capsula) sia responsabile dell’emissione di circa 59 grammi di anidride carbonica (CO2), pari al doppio del 27 grammi di CO2 emessi dalla produzione e dallo smaltimento di quella stessa cialda.

Lo studio, rilanciato dal Washington Post e dalla BBC, sta facendo notizia, da momento che – intuitivamente – riteniamo che le cialde siano più inquinanti, perché usa e getta. Eppure, valutando l’impronta complessiva di carbonio, i ricercatori hanno rilevato che la produzione stessa del caffè “è molto più inquinante” delle operazioni di confezionamento e smaltimento delle capsule, con la differenza che i consumatori non hanno contezza delle emissioni di tale processo.

Indipendentemente da come scegliamo di preparare il caffè, la produzione dei chicchi è infatti la fase che emette più gas serra nel ciclo di vita della bevanda. Secondo i calcoli, il settore agricolo – che utilizza irrigazione intensiva, fertilizzanti e pesticidi per aumentare la resa delle piante di caffè, e incide sulla vasta deforestazione nei Paesi dove viene coltivato il caffè – è responsabile del 40-80% delle emissioni totali del caffè. Motivo per cui lo spreco di una certa quantità influisce pesantemente sul bilancio complessivo.

Ad ogni modo, il fatto che il caffè in capsula produca meno gas serra rispetto al caffè con la moka non significa che i rifiuti non siano un problema, ha fatto notare il co-autore dello studio, il dott. Luciano Rodrigues Viana del Dipartimento di Scienze di base dell’Università del Quebec. A livello globale, le capsule di caffè costituiscono circa 576.000 tonnellate di rifiuti. “Non credo che le capsule siano una soluzione – ha affermato Viana – . D’altro canto, le capsule riutilizzabili, se usate a lungo, possono ridurre la quantità di rifiuti”.

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