192 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Primo caso di Covid trasmessa da un gatto all’uomo: com’è possibile e cosa cambia

In Thailandia è stato dimostrato il primo caso di Covid trasmessa da un gatto all’uomo. Il rischio, secondo gli esperti, risulta comunque molto basso.
A cura di Andrea Centini
192 CONDIVISIONI
Immagine

Per la prima volta dall'inizio della pandemia di COVID-19 è stata dimostrata la trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2 da un gatto all'essere umano. Gli esperti ritenevano possibile una tale “zoonosi inversa”, ma nonostante l'estrema circolazione virale e la diffusione di molteplici varianti, in questi 2 anni e mezzo non era mai stato documentato un caso simile. Pertanto, proprio alla luce di questa eccezionalità, i ricercatori sottolineano che il rischio di essere contagiati da un gatto resta molto basso. Sono invece gli animali a risultare particolarmente esposti al contagio da parte dell'uomo; basti pensare che uno studio dell'Università della California di Davis ha stimato in oltre 400 le specie di vertebrati potenzialmente infettabili dall'essere umano, a causa della somiglianza del recettore ACE-2 al quale si lega la proteina S o Spike del coronavirus. Dall'inizio della pandemia sono stati registrati decine di casi in gatti e cani, ma anche in tigri, leoni, gorilla, leopardi delle nevi, cervi, visoni e altri animali, tutti contagiati dall'uomo, a casa, negli zoo e anche in natura, dove il virus si è diffuso in modo significativo. Basti pensare che oltre l'80 percento dei cervi dalla coda bianca o cervi della Virginia (Odocoileus virginianus) dell'Iowa è risultato positivo al SARS-CoV-2.

Il primo caso di trasmissione della COVID da gatto a uomo si è verificato nell'agosto del 2021 a Songkhla, nella Thailandia meridionale. Il contagio è avvenuto quando un'equipe di tre veterinari ha visitato il gatto di due uomini (padre e figlio di 64 e 32 anni, di Bangkok) risultati positivi al patogeno pandemico. Il micio, mentre era sedato presso la clinica veterinaria dell'Università "Prince of Songkla" per essere sottoposto al tampone, ha starnutito in faccia a uno dei tre specialisti, una ragazza di 32 anni, che indossava guanti e mascherina FFP2, ma non una visiera per proteggere gli occhi. Cinque giorni dopo l'incidente si è presentata all'ospedale della sua università con febbre, secrezione nasale e tosse produttiva da un paio giorni. Sottoposta al tampone oro-rinofaringeo è risultata positiva al SARS-CoV-2. Nessuno dei famigliari della veterinaria era positivo e il tracciamento dei contatti ha escluso un contagio dall'esterno. L'unico “indiziato” rimasto era proprio il gatto. Così i ricercatori delle Facoltà di Medicina e Scienze veterinarie hanno deciso di sottoporre al sequenziamento genomico i campioni virali ottenuti dalla veterinaria, dal gatto e dai due uomini, scoprendo che erano identici fra di essi. A ulteriore conferma, il ceppo proveniente da Bangkok era diverso da quello circolante nell'area di Songkhla, dove è avvenuta l'infezione.

Secondo gli esperti i due uomini hanno infettato il gatto che a sua volta ha trasmesso il virus alla donna. “Sappiamo che questa era una possibilità da due anni”, ha dichiarato in un articolo di commento su Nature la professoressa Angela Bosco-Lauth, esperta di malattie infettive presso l'Università Statale del Colorado di Fort Collins. Dall'inizio della pandemia è stato dimostrato che i gatti infetti possono diffondere particelle virali e contagiare altri gatti con la Covid, ma non era chiaro se potessero infettare o meno anche l'uomo. Non a caso quello analizzato nello studio thailandese è considerato "un caso interessante e un ottimo esempio di ciò che può fare un buon tracciamento dei contatti", ha affermato su Nature la professoressa Marion Koopmans, virologa presso l'Erasmus University Medical Center di Rotterdam (Paesi Bassi). Ma il rischio per le persone resta molto basso. Il professor Leo Poon, virologo dell'Università di Hong Kong, sottolinea che i gatti positivi perdono poco virus e per pochi giorni, pertanto non c'è assolutamente da preoccuparsi. Naturalmente qualora si dovesse sospettare la positività del proprio gatto è doveroso prendersene cura con le opportune precauzioni. I dettagli della ricerca “Suspected Cat-to-Human Transmission of SARS-CoV-2, Thailand, July–September 2021” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Emerging Infectious Diseases dei CDC statunitensi.

192 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views