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Finalmente sappiamo cosa c’è dentro la Luna

Lo rivelano i risultati di uno studio pubblicato su Nature da un team di ricerca francese che ha risolto il mistero del nucleo della Luna.
A cura di Valeria Aiello
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Cosa nasconde la Luna sotto la sua superficie? E cosa racchiude al suo interno? La risposta a queste domande, grazie alle ultime scoperte pubblicate sulla rivista Nature, arriva da un team di ricerca francese guidato dall’astronomo Arthur Briaud del Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNRS) che ha risolto il mistero del nucleo della Luna, rivelandone la struttura.

Sotto la superficie del satellite, spiegano i ricercatori, si trova un nucleo interno solido di densità simile a quella del ferro, racchiuso da un nucleo esterno fluido. “I nostri risultati – scrive un team – mettono in discussione l’evoluzione del campo magnetico lunare grazie alla dimostrazione dell’esistenza del nucleo interno e supportano un ribaltamento del mantello lunare che apre ad approfondimenti sostanziali sulla sequenza temporale del bombardamento lunare nel primo miliardo di anni del Sistema Solare”.

Per poter arrivare a queste conclusioni – e porre fine al dibattito sul fatto che il nucleo interno della Luna fosse un solido o un liquido fuso – i ricercatori hanno raccolto i dati delle missioni spaziali e degli esperimenti del Lunar Laser Ranging (LRR), per ottenere un profilo delle varie caratteristiche del satellite naturale della Terra.

Il nucleo interno della Luna

Dopo aver preso in esame aspetti come il grado di deformazione dovuto all’interazione gravitazionale con la Terra e la sua densità, gli studiosi hanno quindi eseguito una modellazione con diversi tipi di nucleo per trovare quale di essi si adattasse meglio ai dati raccolti. In prima analisi, hanno descritto un capovolgimento attivo nel profondo del mantello lunare, il che significa che il materiale più denso all’interno della Luna cade verso il centro, mentre il materiale meno denso sale verso l’alto.

Un tale scenario era stato a lungo proposto come un modo per spiegare la presenza di alcuni elementi nelle regioni vulcaniche della Luna, e la ricerca del team ha aggiunto una nuova “forte indicazionea favore del ribaltamento del mantello lunare, hanno precisato gli studiosi.

In questo contesto, i ricercatori hanno dimostrato l’esistenza di un nucleo interno lunare, che è molto simile a quello della Terra, racchiuso da uno strato fluido esterno. Secondo la loro modellazione, il nucleo esterno ha un raggio di circa 362 chilometri mentre il nucleo interno ha un raggio di circa 285 chilometri, pari a circa il 15% dell’intero raggio della Luna. Il nucleo interno, in particolare, ha una densità di circa 7.822 chilogrammi per metro cubo, che è molto simile alla densità del ferro.

Curiosamente, nel 2011 un team guidato dalla scienziata planetaria Renee Weber della NASA aveva trovato un risultato simile utilizzando quelle che allora erano tecniche sismologiche all’avanguardia sui dati Apollo per studiare il nucleo lunare, ovvero le prove di un nucleo solido interno con un raggio di circa 240 chilometri e una densità di circa 8.000 chilogrammi per metro cubo. I nuovi risultati, affermano Briaud e il suo team, sono una conferma di quelle scoperte precedenti, con interessanti implicazioni nello studio dell’evoluzione della Luna e, per estensione, di quella del Sistema Solare.

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