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Due grandi asteroidi in avvicinamento alla Terra nell’ultimo weekend di luglio

Tra il 30 e il 31 luglio due asteroidi grandi come grattacieli compiranno un passaggio ravvicinato al nostro pianeta, sfrecciando a grandissima velocità.
A cura di Andrea Centini
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Durante il weekend due grandi asteroidi transiteranno nei pressi della Terra, “salutandola” in tutta sicurezza, secondo i calcoli degli scienziati. I due sassi spaziali, infatti, non presentano alcun rischio di impatto con la superficie del nostro pianeta. Ed è un bene, dato che le dimensioni, seppur non paragonabili a quelle dei grandi asteroidi (o delle comete) in grado di scatenare eventi di estinzione di massa, sono comunque sufficienti a cancellare intere città dalle cartine geografiche e provocare distruzione su scala regionale. In particolar modo il secondo, classificato come “asteroide potenzialmente pericoloso” (PHA, Potentially Hazardous Asteroid) dalla NASA. Ecco cosa sappiamo sui due corpi celesti.

Il primo asteroide a farci visita sarà 2016 CZ31, che compirà il passaggio ravvicinato nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 luglio, più precisamente alle 01:02 ora italiana del 30 luglio (le 23:02 di venerdì 29 del tempo coordinato universale o UTC). L'oggetto per il Near Earth Objects Coordination Centre dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha un diametro stimato di 130 metri, dimensioni simili a quelle della Torre Telecom Italia di Napoli e alla Torre Pontina di Latina. Nel punto di massimo avvicinamento si troverà a circa 2,8 milioni di chilometri dalla Terra, circa 7 volte la distanza media che separa il nostro pianeta dalla Luna (384mila chilometri). L'oggetto sfreccerà a una velocità di 15,5 chilometri al secondo, pari a oltre 55mila chilometri orari. Per una ventina di metri non è classificato come oggetto potenzialmente pericoloso (PHO – Potentially Hazardous Object) della NASA, nel cui elenco rientrano tutti i corpi celesti con un diametro minimo di 150 metri e che si avvicinano ad almeno 7,5 milioni di chilometri dall'intersezione con l'orbita terrestre. Secondo l'agenzia aerospaziale americana il diametro stimato è compreso tra i 97 metri e i 220 metri, dunque potrebbe ancora essere classificato come PHO.

Il secondo oggetto a “sfiorare” la Terra sarà 531944 2013 CU83, che sfreccerà sulle nostre teste alle 01:37 di domenica 31 luglio ora italiana (le 23:37 UTC). Secondo l'ESA ha un diametro stimato di ben 190 metri, poco meno dell'imponente grattacielo della Regione Piemonte a Torino (209 metri). Secondo il Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) della NASA il suo diametro potrebbe arrivare fino a 320 metri. Il sasso spaziale compirà il passaggio ravvicinato a una distanza ben superiore di 2016 CZ31, dato che si troverà a quasi 7 milioni di chilometri di distanza, circa 18 volte la distanza media tra la Terra e la Luna. Possono sembrare distanze enormi, ma in termini squisitamente astronomici sono limitate. Non a caso 531944 2013 CU83 rientra pienamente nell'elenco degli oggetti potenzialmente pericolosi, per dimensioni e avvicinamento alla Terra. È un po' più lento del primo visitatore, dato che viaggia a 5,9 chilometri al secondo, circa 21.200 chilometri orari.

In caso di impatto con la superficie terrestre un oggetto del genere sprigionerebbe energia sufficiente per distruggere una città come New York, provocando milioni di morti. Non è assolutamente paragonabile col terrificante chicxulub – da circa 10 chilometri di diametro – che determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa (e di molti altri gruppi animali), alla fine del Cretaceo, ma se fosse puntato contro il pianeta avremmo serie ragioni per preoccuparci. Fortunatamente le agenzie aerospaziali stanno studiando progetti per deviare o distruggere oggetti in rotta di collisione con la Terra, come la missione DART.

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