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Donna con una rara malattia neurodegenerativa torna a camminare grazie a elettrodi nei nervi

Una donna colpita da atrofia multisistemica è tornata a camminare dopo un anno e mezzo grazie a un dispositivo con elettrodi impianti nei nervi spinali.
A cura di Andrea Centini
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Una paziente in riabilitazione dopo l'impianto degli elettrodi. Credit: EPFL / Jimmy Ravier
Una paziente in riabilitazione dopo l'impianto degli elettrodi. Credit: EPFL / Jimmy Ravier

Una paziente affetta da una rara patologia neurodegenerativa chiamata atrofia multisistemica (MSA) è tornata a camminare dopo un calvario durato 18 mesi. Ogni volta che provava ad alzarsi, infatti, perdeva i sensi, a causa di una complicazione dell'MSA chiamata ipotensione ortostatica, che fa crollare la pressione sanguigna. Questo straordinario risultato è stato possibile grazie all'impianto di un dispositivo che genera impulsi elettrici, collegato attraverso elettrodi direttamente ai nervi della colonna vertebrale toracica. Il dispositivo medico, già impiegato nel recente passato per far camminare tre uomini rimasti paralizzati, al momento permette a Nirina – il nome della paziente – di camminare per 250 metri.

A portare a termine e descrivere l'eccezionale intervento è stato un team di ricerca svizzero guidato da scienziati della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, dell'Ospedale Universitario di Losanna (CHUV), del Defitech – Centro per le Neuroterapie interventistiche (NeuroRestore) e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Jocelyne Bloch, neurochirurgo presso il nosocomio di Losanna e ricercatrice dello Swiss Federal Institute of Technology dell'EPFL, hanno deciso di utilizzare questo impianto poiché era stato in grado di supportare efficacemente le alterazioni pressorie dei pazienti rimasti paralizzati a causa di lesioni spinali. Tra i principali sintomi dell'atrofia multisistemica figurano “ipotensione, ritenzione urinaria, stipsi, atassia, rigidità e instabilità posturale”, come spiegato dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari. L'ipotensione ortostatica colpisce l'80 percento dei pazienti ed è “una caratteristica centrale della patologia”, ha affermato a LiveScience il professor Jose-Alberto Palma, docente di neurologia presso la Scuola di Medicina Grossman dell'Università di New York. La paziente non riusciva ad arrivare nemmeno al bagno a causa di questa condizione, svenendo ogni volta che provava ad alzarsi, almeno 3 – 4 volte al giorno.

Questo sintomo è dovuto al fatto che l'atrofia multisistemica blocca i segnali che il cervello invia attraverso i nervi per il mantenimento della pressione sanguigna; quando la pressione scende, ad esempio, questi segnali spingono le arterie a restringersi e il cuore a battere più velocemente per riportarla in equilibrio. A causa della malattia la paziente aveva perduto tali segnali, per questo i medici hanno deciso di ripristinarli impiantando il dispositivo. Esso si compone di una centralina per la generazione di impulsi (posizionata nell'addome); di una piastra portaelettrodi impiantata sui nervi della colonna vertebrale toracica e di un accelerometro che è in grado di rilevare i cambiamenti di posizione del paziente. In tutto vi sono 16 elettrodi a trasferire gli impulsi dalla centralina ai nervi del midollo spinale. La paziente può controllare il dispositivo (ad esempio regolando l'intensità degli impulsi) attraverso un software installato su un tablet.

Dopo alcuni giorni di test il dispositivo è riuscito a impedire sia i capogiri che i cali di pressione sanguigna che determinavano gli svenimenti, permettendo a Nirina di camminare di nuovo dopo un anno e mezzo. Al momento, come indicato, la donna riesce a camminare 250 metri prima di aver bisogno di sdraiarsi. L'atrofia multisistemica è una patologia neurodegenerativa progressiva e questo dispositivo non la arresterà, ma almeno una delle sue complicazioni più debilitanti è stata in parte controllata dai medici. I dettagli della ricerca “Implanted System for Orthostatic Hypotension in Multiple-System Atrophy” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

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