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Risparmio energetico

Dieci miti da sfatare sul risparmio di luce e gas

Opinioni non condivise e false credenze possono portarci a commettere errori quando si tratta di eliminare gli sprechi e risparmiare sui consumi. Ecco i più comuni e cosa possono comportare.
A cura di Valeria Aiello
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Con gli importi delle bollette di luce e gas schizzati alle stelle, sono in tanti a chiedersi come eliminare gli sprechi e risparmiare sui consumi. Tra le soluzioni taglia-spesa, ci sono alcuni accorgimenti quotidiani che determinano preziosi vantaggi, come spegnere le luci quando non servono o il computer se non utilizzato, ma non sempre i comportamenti che adottiamo si traducono in un reale risparmio. Quando parliamo di uso efficiente del riscaldamento e dell’energia non è infatti raro imbattersi in pareri e opinioni non condivise, che a volte possono nascondere errori oppure equivoci e, alla fine, pesare nelle nostre tasche. I più comuni riguardano il corretto impiego di elettrodomestici e la regolazione di termostati e caldaie, ma visti i nuovi allarmi all’orizzonte, tra i ricatti della Russia e il pericolo di un ulteriore inasprimento dell’inflazione, anche gli sbagli più piccoli possono trasformarsi in un vero e proprio boomerang energetico. Vediamo dunque quali sono e cosa possono comportare.

Il price cap è il massimo che pagherò per il gas?

Con l’Unione europea che sta lavorando a un tetto massimo (price cap) sul prezzo del gas, in molti si domandano come questa misura andrà a contenere i costi in bolletta. Più di qualcuno pensa però che il limite al prezzo si tradurrà in un limite totale sulla fattura, oppure che il prezzo diventerà statico e non sarà più legato al Ttf (Title Transfer Facility) di Amsterdam, il mercato all’ingrosso del gas naturale in Europa. Tutto sbagliato.

Il documento a cui la Commissione europea sta lavorando, delinea in realtà “due possibili strumenti” per limitare il prezzo del gas, di cui uno sarebbe mirato solo al metano importato dalla Russia, in caso di ulteriori interruzioni o addirittura di una chiusura completa delle forniture, mentre il secondo vedrebbe la creazione di regioni tariffarie per i Paesi dell’Ue più gravemente colpiti, denominate “zone rosse”. Il limite di prezzo della zona rossa dovrebbe essere dinamico e fissato in riferimento al prezzo Ttf.

La lavastoviglie è il modo più costoso per lavare i piatti?

Sì e no. Secondo l’Uswitch, il servizio di confronto dei prezzi dei servizi energetici, non c’è “una prova assoluta” del fatto che lavare i piatti a mano o usare la lavastoviglie sia più efficiente dal punto di vista energetico. Questo vale sia per la quantità d’acqua utilizzata sia per l’elettricità consumata, poiché attorno a questi due aspetti ruotano diversi fattori.

Ad esempio, quando laviamo i piatti a mano, tutto dipende dal metodo che utilizziamo, perché questo può rivelarsi molto più dispendioso se utilizziamo l’acqua calda e se non teniamo i piatti in ammollo prima di sciacquarli. Se invece utilizziamo la lavastoviglie, a incidere non è solo la classe energetica dell’elettrodomestico, ma anche la frequenza di impiego e l’impostazione di lavaggio che utilizziamo.

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Per ridurre i consumi, dobbiamo quindi scegliere il metodo più economico sulla base a questi fattori e ricorrere alle strategie che ci offrono un vantaggio aggiuntivo. Pertanto, per la lavastoviglie, avviamola solo a pieno carico utilizzando un programma eco, mentre se laviamo i piatti a mano, evitiamo di insaponarli tenendo l’acqua aperta ma riempiamo uno dei due lavelli (o un contenitore se la nostra cucina presenta una sola vasca), aggiungiamo il sapore e immergiamo i piatti prima di passare al risciacquo.

Quanto consuma portare l’acqua a ebollizione?

Il consumo dipende dalla quantità d’acqua che vogliamo far bollire. Un bollitore troppo pieno o una pentola con una quantità d’acqua superiore a quella realmente necessaria impiegano più tempo a raggiungere la temperatura di ebollizione, per cui richiedono più gas (o energia elettrica, nel caso abbiate un piano cottura elettrico).

Utilizzare la giusta quantità d’acqua di cui abbiamo bisogno aiuta quindi a risparmiare, non solo in bolletta, ma anche sul consumo idrico. Una strategia utile può essere quella di utilizzare una caraffa graduata oppure pesare l’acqua, ricordando che 1 litro d’acqua pesa 1 kg.

Gli elettrodomestici consumano energia quando sono in stand-by?

Qualsiasi dispositivo lasciato in stand-by, riceve comunque alimentazione dalla presa di corrente, quindi utilizza energia. Ad esempio, quando si tratta di un televisore, il led rosso acceso significa che sta ancora assorbendo energia, in modo che possa rispondere ai segnali del telecomando. Mediamente, questo consumo è compreso tra 1 e 4 watt l’ora (dipende dalla marca e dal modello) che, se moltiplicato per 24 ore, equivale a 24-96 watt. In un anno, il consumo stimato può addirittura superare i 35.000 watt, che se sommati a quello di altri apparecchi in casa, come decoder, impianti audio e lettori DVD, incidono significativamente sulla spesa in bolletta.

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Una semplice soluzione a questo problema è riunire tutte le spine degli apparecchi elettronici in una ciabatta multipresa dotata di interruttore, in modo da poter spegnere tutto con un unico gesto quando non li utilizziamo.

Alzare il termostato riscalda la casa più velocemente?

No. Alzare il termostato non ha alcun impatto sulla velocità di riscaldamento degli ambienti. Supponiamo ad esempio che tu abbia impostato il termostato ambientale a 20 °C: l’impianto di riscaldamento lavorerà fino a quando la stanza non raggiungerà questa temperatura. Alzare il termostato a 25 °C, sperando che la stanza si riscaldi più rapidamente, non ha alcun effetto sul tempo, in quanto la caldaia continuerà comunque a funzionare a pieno regime e impiegherà lo stesso tempo per raggiungere i 20 gradi ambientali. E poi continuerà a funzionare, fino a quando la stanza non sarà a 25 gradi.

Tenere il riscaldamento basso tutto il giorno fa risparmiare?

Non è detto, perché a influire è quanto bene è isolata la casa. Se ci sono dispersioni di calore (perché ad esempio abbiamo vecchi serramenti, che spesso sono portatori di spifferi), la perdita di calore sarà maggiore, per cui sarà necessaria più energia termica per mantenere una determinata temperatura interna.

Isolare l’appartamento è troppo costoso?

Se su un piatto della bilancia mettessimo ad esempio il costo di un cappotto termico e di serramenti a doppi vetri e sull’altro i costi energetici del riscaldamento domestico, scopriremmo che nel tempo peserebbe più il piatto della bolletta. Una casa ben isolata fa infatti la differenza, contenendo le dispersioni di calore, ma anche piccoli accorgimenti come i paraspifferi sotto le porte, l’abitudine di abbassare le tapparelle o chiudere le persiane di sera, e l’utilizzo di tende più doppie, fanno decisamente la differenza. Queste attenzioni, se non possiamo permetterci interventi strutturali, possono quindi farci risparmiare, con un costo che è decisamente irrisorio rispetto al vantaggio offerto.

I contatori “intelligenti” fanno risparmiare denaro?

Parzialmente vero. Da soli, i contatori intelligenti non ci fanno risparmiare denaro. Ma l’uso di un contatore che fornisce dati in tempo reale può dare una visione del nostro consumo energetico. Questo ci consente quindi di vedere quanta energia elettrica stiamo utilizzando e dove possiamo ridurre i consumi.

È più conveniente usare gli elettrodomestici di notte?

Non sempre è vero: dipende dal tipo di tariffa energetica del  contratto. Alcuni fornitori applicano una tariffa ridotta in determinati orari, generalmente di notte, e nei giorni festivi, chiamata tariffa bioraria, mentre altri adottano una tariffa monoraria, per cui il costo dell’energia non varia.

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La cottura a microonde è il modo più economico per cucinare?

Sì, un recente studio condotto da Utilita Energy ha mostrato che cucinare al microonde è l’opzione più conveniente per chi presta attenzione ai consumi. La velocità con cui possiamo scaldare e preparare le pietanze si traduce infatti in un risparmio energetico rispetto ai metodi tradizionali, anche se occorre prestare attenzione alla funzione grill, che comporta l’uso di una resistenza elettrica, per cui l’energia richiesta è maggiore.

D’altra parte, la stessa ricerca ha mostrato come il forno elettrico sia l’opzione più antieconomica, seguita dai fornelli a gas e dalle friggitrici ad aria.

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