390 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Danni al cervello a lungo termine nei pazienti Covid: rischio elevato di ictus e problemi di memoria

I pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 hanno un rischio superiore di disturbi neurologici a lungo termine, dall’ictus alle encefalopatie.
A cura di Andrea Centini
390 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sin dall'inizio della pandemia di COVID-19, iniziata ormai quasi 3 anni fa, i medici hanno rilevato nei pazienti danni neurologici, che spaziano dalla famigerata “nebbia mentale” al rischio aumentato di ictus, encefalite e altre patologie cerebrali. Da allora si dibatte sulle possibili cause di questi eventi, come l'infezione del tessuto nervoso da parte del coronavirus SARS-CoV-2 o la risposta infiammatoria / immunitaria all'invasione virale; ciò che è certo è che una percentuale significativa di pazienti Covid sviluppa queste complicanze e può soffrirne a lungo. Ora in un nuovo, approfondito studio è stata eseguita una valutazione a tutto tondo del rischio di disturbi neurologici nei soggetti infetti, facendo emergere un impatto del patogeno pandemico decisamente significativo, sia per il numero di persone coinvolte che per l'entità e la tipologia di conseguenze sul cervello.

A condurre la nuova indagine è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Centro di epidemiologia clinica, servizio di ricerca e sviluppo del VA St. Louis Health Care System, in stretta collaborazione col Veterans Research and Education Foundation di St. Louis e col Dipartimento di Medicina dell'Università di Washington. Gli scienziati, coordinati dal professor Ziyad Al-Aly, docente presso la Facoltà di Medicina dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato oltre 40 tipologie di disturbi neurologici in tre coorti di partecipanti messe a confronto: 154.000 veterani statunitensi risultati positivi al tampone oro-rinofaringeo tra il 1 marzo 2020 e il 15 gennaio 2021; 5,6 milioni di persone risultate negative nel medesimo intervallo di tempo (gruppo di controllo contemporaneo); e altre 5,8 milioni di persone con cartelle cliniche riferite a un periodo antecedente allo scoppio della pandemia (gruppo di controllo storico).

Incrociando tutti i dati è emerso che i pazienti Covid, a 12 mesi dal superamento della fase acuta dell'infezione, avevano il 7 percento in più di probabilità di presentare problemi neurologici rispetto alle altre due coorti, come “ictus ischemico ed emorragico, disturbi cognitivi e della memoria, disturbi del sistema nervoso periferico, disturbi episodici (ad esempio, emicrania e convulsioni), disturbi extrapiramidali e del movimento, disturbi della salute mentale, disturbi muscoloscheletrici, disturbi sensoriali, sindrome di Guillain-Barré ed encefalite o encefalopatia”, scrivono gli scienziati nell'abstract dello studio. Nello specifico è emerso che, rispetto ai gruppi di controllo, le persone contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2 avevano quasi l'80 percento in più di probabilità di avere problemi di memoria, uno dei disturbi tipici della “nebbia mentale”. I pazienti Covid avevano anche il 50 percento in più di rischio di avere un ictus provocato da coaguli di sangue – una delle complicanze note della COVID-19 -; l'80 percento in più di probabilità di avere convulsioni; il 43 percento in più di problemi di salute mentale come ansia e depressione; il 42 percento di avere di avere tremori e altre problematiche legate al movimento; e il 35 percento di avere cefalea. Nei pazienti che erano stati ricoverati il rischio è risultato superiore.

“I risultati mostrano gli effetti devastanti a lungo termine della COVID-19”, ha dichiarato il professor Ziyad Al-Aly. A causa dell'enorme numero di persone contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2 (oltre 614 milioni, secondo i dati ufficiali – e sottostimati – fino ad oggi), i disturbi neurologici riguardano milioni di persone in tutto il mondo con un impatto sanitario, sociale ed economico estremamente significativo. Per questo gli autori dello studio sottolineano l'importanza di affrontare la situazione con risposte "globali, coordinate e urgenti". I dettagli della ricerca “Long-term neurologic outcomes of COVID-19” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Medicine.

390 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views