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Cosa succede se fai il bagno dopo aver mangiato

Fare una nuotata dopo un pasto può causare una congestione? È davvero necessario aspettare del tempo prima di immergersi? Oppure si tratta solo di una convinzione diffusa?
A cura di Valeria Aiello
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Sarà probabilmente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di sentirsi dire di non fare il bagno dopo aver mangiato, ma di aspettare un certo lasso di tempo – da mezz’ora a un’ora, fino a un paio d’ore, a seconda del tipo di pasto e della quantità di cibo ingerita – prima di entrare in acqua. Il rischio che viene citato più spesso riguarda la cosiddetta congestione, o meglio, un blocco della digestione, un disturbo che si verifica più frequentemente in estate (dati ISS), a causa di un repentino sbalzo termico. In altre parole, un improvviso cambiamento della temperatura durante la fase digestiva può provocare una diminuzione della quantità di sangue che arriva a stomaco e intestino, causando il rallentamento o il blocco della digestione, con la conseguente comparsa del malessere. Il risultato è dunque uno scompenso circolatorio, che oltre compromettere la digestione, con sintomi come brividi, pallore, dolori allo stomaco, nausea e vomito, può indurre anche crampi e svenimento che, se sopraggiungono in acqua, possono portare l’annegamento. Ma cosa c’è di vero (e di falso) nel legame tra congestione e bagno dopo aver mangiato? Ed è davvero necessario aspettare di aver digerito prima di fare una nuotata?

Fare il bagno dopo mangiato, cosa dicono gli esperti

In realtà, non esistono prove scientifiche per cui mangiare prima di fare il bagno aumenti il rischio di annegamento. Secondo un’analisi della letteratura disponibile sull’argomento, pubblicata sull’International Journal of Aquatic Research and Education (IJARE) nel 2011, “non sono stati registrati casi in cui mangiare prima di nuotare che abbia causato o contribuito ad annegamenti fatali o non fatali” indicano gli autori dello studio che proseguono affermando che “mangiare prima di nuotare non contribuisce al rischio di annegamento e può essere liquidato come un mito”.

Eppure, le persone continuano a prestare particolare attenzione al blocco digestivo. “È un po’ una leggenda metropolitana chiamarlo così, perché ha poco a che fare con la digestione – ha affermato a El Paìs il dottor Jesús Sueiro, portavoce dell’Associazione galiziana di medicina di famiglia e di comunità. – . L’insufficienza digestiva ha più a che fare con lo shock termico, cioè con l’entrare in acqua fredda molto bruscamente. Si tratta di un collasso circolatorio, che produce ipotensione o un calo della pressione sanguigna, un tipo di sincope. Può portare a vertigini e persino vomito e, se in quel momento ci si trova in acqua, può provocare l’annegamento a causa della perdita di coscienza”. Il consiglio dell’esperto è dunque quello di entrare in acqua con cautela, in maniera lenta e progressiva, permettendo al corpo di acclimatarsi.

Tuttavia, associare il rischio di congestione al pasto consumato prima di fare il bagno non è del tutto infondato, come dice Andrés Sánchez Yagüe, capo del dipartimento di comunicazione della Fondazione spagnola per l’apparato digerente e capo dei servizi dell’unità di endoscopia dell'ospedale Quiron Salud di Marbella, secondo il quale, in certa misura, il processo digestivo viene interrotto. “Quello che comunemente chiamiamo insufficienza digestiva è noto in medicina come idrocuzione [o risposta allo shock da freddo]. Ciò che accade con questo fenomeno è che, di fronte a un improvviso sbalzo di temperatura, attraverso il contatto della pelle con l’acqua fredda, la digestione viene interrotta per deviare il flusso sanguigno dal tubo digerente alla pelle. Quindi sì, quando ci riferiamo all’insufficienza digestiva, il processo di digestione è stato interrotto”.

Quali sono i rischi di fare il bagno dopo mangiato

Dalla Scuola Spagnola di Soccorso e Primo Soccorso (RFESS), il direttore Alberto García Sanz sottolinea che si possono distinguere due diversi fenomeni: il primo è l’insufficienza digestiva, che in realtà è una cattiva digestione. “Quando abbiamo mangiato, il sistema digestivo ha bisogno di una maggiore concentrazione di sangue e ossigeno, che può produrre sonnolenza perché il cervello ha un apporto minore. Se stiamo facendo attività fisica, quello che stiamo facendo è fare in modo che anche i gruppi muscolari coinvolti in quell’attività richiedano sangue e ossigeno, e questo aumenterà la frequenza respiratoria e cardiovascolare. A scapito di cosa? Dell’attività digestiva”, spiega García Sanz. In questo scenario, però, l’acqua non è la colpevole: qualsiasi forma di attività fisica a stomaco pieno può provocare problemi gastrointestinali, nausea, vomito e vertigini. Se ciò accade durante l'esercizio, non è un grosso problema, ma se siamo in acqua, può farci affogare.

Il secondo fenomeno è invece legato alla risposta allo shock da freddo. “Se ci immergiamo improvvisamente in acqua fredda, senza prima fare la doccia, al momento del contatto con l’acqua si ha una variazione di temperatura, uno shock termo-differenziale. Ciò può causare una perdita di coscienza e portare all'annegamento, anche senza mangiare” ha osservato l’esperto.

Il consiglio è quello di immergersi gradualmente

Riassumendo, la convinzione di aspettare del tempo prima di fare il bagno dopo mangiato si basa su tre fattori: temperatura, attività fisica e cibo. Il primo è di per sé un rischio: se ci immergiamo improvvisamente in acqua fredda dopo essere stati per un po’ al sole o dopo aver fatto dell’esercizio fisico, lo shock termico è maggiore perché la temperatura corporea è elevata, il che può portare alla sincope. Questo può verificarsi anche quando ci si fa una doccia fredda dopo l’allenamento, osserva El Paìs.

La questione del cibo entra invece in gioco quando la si mette in relazione con l’attività fisica. La raccomandazione generale è di non fare esercizio fisico dopo aver mangiato (per questo motivo sportivi ed atleti mangiano diverse ore prima di un allenamento o una partita) o qualsiasi cosa che possa causare stress fisiologico, come l’ingresso improvviso in acqua fredda (più o meno al di sotto dei 24 ºC ). Pertanto, se dopo mangiato aspettiamo un paio d’ore prima di fare il bagno, restando seduti al sole per digerire, non evitiamo i rischi legati all’entrare improvvisamente in acqua, così come non li evitiamo se abbiamo pranzato prima di fare attività fisica.

Se però entriamo in acqua progressivamente, con la sola intenzione di immergerci e non fare alcun tipo di attività fisica, e senza che ci sia molta differenza di temperatura tra l’acqua e il corpo, secondo gli esperti non ci sarebbero rischi. E al di là di quelli normali di quando si è in acqua.

In ogni caso è sempre consigliato entrare in acqua progressivamente. Mai di colpo e tuffandosi, come sottolineato da Juan Jesús Hernández, medico della Croce Rossa ed esperto del settore. Lo stesso vale in piscina, dove il consiglio è quello di fare sempre la doccia prima di fare il bagno, perché immergendoci in acqua il cambiamento di temperatura è più brusco. “In effetti – ha concluso l’esperto – , i casi di idrocuzione sono molto più frequenti in piscina che in spiaggia”.

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