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Cosa sono queste incredibili strutture a nido d’ape avvistate su Marte

La fotocamera HiRISE installata sulla sonda MRO della NASA ha catturato l’immagine di strane strutture a nido d’ape su Marte. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona
Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Gli scatti catturati dai rover e dalle sonde su Marte continuano a sorprendere ed emozionare scienziati e semplici appassionati di astronomia, per la bellezza struggente o i dettagli particolarmente curiosi. Dopo un fiore di roccia, un “portale alieno”, un terreno con texture a pelle di alligatore e un gruppo di rocce che ricorda la colonna vertebrale di un animale preistorico fossilizzato, ora giunge dal Pianeta Rosso la spettacolare immagine di una regione completamente tappezzata da strutture poligonali, come ricamate in un affascinante motivo a nido d'ape. A rendere questa rete così spettacolare vi sono anche “fiammate” turchesi e nere che sembrano spuntare di tanto in tanto tra un poligono e l'altro. Di cosa si tratta esattamente?

Come specificato da scienziati dell'Università dell'Arizona, queste sculture sulla superficie di Marte sono modellate alle alte latitudini da una combinazione di ghiaccio d'acqua e ghiaccio di anidride carbonica, meglio come conosciuto come ghiaccio secco, responsabile della formazione di spettacolari nuvole sul paesaggio marziano. Gli scienziati statunitensi spiegano che a "disegnare" sulla superficie del Pianeta Rosso il motivo poligonale sul terreno è il ghiaccio d'acqua, ma a modellarlo in modo così spettacolare è la sublimazione del ghiaccio secco durante la stagione primaverile, che si verifica appena sotto la superficie della regolite. Questo processo genera canali di erosione ai confini delle strutture poligonali dando vita alla spettacolare rete. In parole semplici, le formazioni a nido d'ape sono il risultato dell'interazione tra ghiaccio d'acqua e di anidride carbonica durante l'alternarsi delle stagioni marziane. Servono anni prima che si formino strutture poligonali così ben definite come quelle che si vedono in foto.

Credit: NASA/JPL/UArizona
Credit: NASA/JPL/UArizona

A rendere queste strutture ancor più intriganti le fiammate turchesi e nere, anch'esse generate in primavera. A causa dell'aumento delle temperature si formano delle “bocche” sul ghiaccio secco da cui fuoriesce del gas, che a sua volta lascia depositare particelle sulla superficie. “Il gas trasporta dalla superficie particelle fini di materiale erodendo ulteriormente i canali. Le particelle cadono sulla superficie all'interno di depositi scuri a forma di ventaglio. A volte le particelle scure affondano nel ghiaccio secco, lasciando segni luminosi dove originariamente si erano formate le bocche. Spesso la bocca si chiude, poi si riapre, quindi vediamo due o più bocche provenienti dallo stesso punto ma orientate in direzioni diverse al variare del vento”, hanno spiegato gli scienziati dell'Università dell'Arizona in un comunicato stampa.

Strutture a nido d'ape sono state osservate su Marte sin dal 2006, da quanto la sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA è entrata in orbita nel Pianeta Rosso. Le nuove immagini sono state catturate proprio dalla telecamera HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) equipaggiata sulla sonda. Si tratta di una pesante fotocamera agganciata a un telescopio riflettore da 50 centimetri di diametro, che permette di scattare foto con una risoluzione di una trentina di centimetri per pixel. È uno degli strumenti fotografici più potenti mai inviati su un altro pianeta, permettendoci di ottenere scorci meravigliosi del paesaggio marziano.

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