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Risparmio energetico

Come ridurre il consumo di gas in cucina: i trucchi per risparmiare sulla bolletta

Quanto gas consumano i fornelli di un piano cottura tradizionale? E come fare a tagliare la spesa senza stravolgere le abitudini alimentari? Ecco come risparmiare gas in cucina e calcolare il costo dei nostri consumi.
A cura di Valeria Aiello
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Il caro-bollette, spinto dal taglio delle forniture di gas dalla Russia e dalle speculazioni di mercato, sta mettendo in grave difficoltà famiglie e imprese italiane, chiamate a sostenere i costi di una crisi energetica che, con il prossimo aggiornamento trimestrale delle tariffe che verrà deciso dall’Autorità dell’energia ARERA, rischia di raggiungere livelli mai visti nel recente passato. Per poter tagliare la spesa è evidente che occorre ridurre consumi, utilizzando in modo responsabile le risorse energetiche e, soprattutto, evitare gli sprechi, rivedendo i nostri comportamenti e identificando possibili errori. Questo vale anche in cucina, dove ad esempio esageriamo con l’acqua da far bollire o utilizziamo pentole troppo piccole su fornelli troppo grandi, magari a fiamma alta. Tutti sbagli che, se ripetuti quotidianamente, impattano sui nostri consumi domestici: basti infatti pensare che il fornello più grande di un piano cottura tradizionale ha una potenza termica di 3 kW e che tenerlo acceso anche solo mezz’ora in più tra pranzo e cena consuma circa 0,16 metri cubi di gas aggiuntivi al giorno, che per 365 giorni l’anno equivalgono a quasi 60 metri cubi – pari a 60 euro con un costo del gas di circa 1 euro al metro cubo, accise e tasse escluse. Va quindi da sé che limitando questo tipo di sprechi, ottimizzando l’uso dei fornelli e sfruttando metodi di cottura alternativi, come la cottura passiva della pasta, riduciamo la spesa del gas senza stravolgere le nostre abitudini alimentari.

Come risparmiare gas in cucina

Risparmiare gas in cucina, a partire dalla cottura dei cibi, per noi italiani può sembrare una missione impossibile, ma alcuni trucchi possono rivelarsi particolarmente efficaci se applicati con costanza. Coperchi e pentole a pressione devono diventare i nostri più preziosi alleati, così come le padelle con fondi che diffondono uniformemente il calore, oltre che alcune semplici tecniche di preparazione che possono farci risparmiare tempo e denaro. Ma andiamo con ordine:

  • Utilizza il più possibile il coperchio: quando mettiamo una pentola d’acqua sul fuoco, tenere il coperchio sulla pentola accelera i tempi di ebollizione, perché riduce le dispersioni di calore. Lo stesso vale per bollitori e teiere, che spesso sono già dotati di un piccolo coperchio, e per i tegami che ad esempio utilizziamo per fare il sugo.
  • Fai attenzione al sale: se, ad esempio, ci serve dell’acqua bollente e salata per cucinare la pasta, ricordiamoci di aggiungere il sale solo dopo che l’acqua bolle: questo perché l’aggiunta di sale aumenta il punto di ebollizione dell’acqua (innalzamento ebullioscopico, una delle proprietà colligative delle soluzioni), per cui se prima saliamo e poi scaldiamo l’acqua, per farla bollire servirà raggiungere una temperatura più elevata, quindi più tempo e più gas.
  • Usa la pentola a pressione: è lei, per eccellenza, la vera regina del risparmio, perché permette di ridurre drasticamente i tempi di cottura senza perdere il gusto dei cibi. Per chi, ad esempio, è un amante dei risotti, l’uso di una pentola a pressione taglia di fatto di un terzo i tempi di cottura, oltre a richiedere una fiamma vivace solo fino a quando la valvola di sfogo non inizia a fischiare. Basterà quindi abbassare il fuoco e aspettare 7-8 minuti per ultimare la cottura.
  • Scegli padelle con il fondo che diffonde uniformemente il calore: quando si tratta di rosolare, brasare, stufare, friggere e soffriggere, ma anche saltare o semplicemente riscaldare, la padella è un utensile indispensabile in cucina. Usarne una con il fondo che diffonde uniformemente il calore garantisce una cottura omogenea, riducendo i tempi di preparazione e il consumo di gas.
  • Taglia gli ortaggi prima della cottura: quando, ad esempio, dobbiamo preparare delle patate lesse, un trucco utilissimo per contenere i consumi di gas è quello di tagliare questi tuberi a cubetti prima di lessarli: una patata intera di media grandezza può lessarsi in 30 minuti, se non di più. Tagliandola in 4 o 6 pezzi richiederà invece la metà di quei minuti per lessarsi, dimezzando i tempi di cottura. Volendo ridimensionarli ulteriormente, possiamo ricorrere alla cottura a microonde (2 minuti a 800 Watt), mettendo i cubetti in una ciotola di vetro con qualche cucchiaio d’acqua e coprendo il tutto con la pellicola per microonde.
  • Riscalda e cuoci con il microonde: cambiare metodo di cottura, scegliendo il forno a microonde per gli alimenti che si prestano ad essere lessati o anche solo per riscaldare i cibi, può rivelarsi molto più conveniente della cottura sul fornello a gas. Per avere un’idea di quanto si risparmia con il microonde, facciamo un esempio pratico, partendo proprio dalle patate lesse a cubetti citate in precedenza: un microonde impostato a 800 Watt consumerà quasi 27 Watt per 2 minuti, pari a una spesa di 0,007 euro, con un costo dell’energia elettrica di circa 0,28 euro al Kwh nel mercato tutelato. Per lessare le patate a cubetti utilizzando un fornello a gas con potenza termica da 3 kW serviranno invece circa 10 minuti di cottura a fiamma alta e altri 5 a fiamma bassa, pari a un consumo che si aggira intorno a 0,06 metri cubi di gas e quindi una spesa di 0,06 euro con un costo del gas di 1 euro al metro cubo (di tutti questi calcoli parleremo più avanti). Ciò significa che le patate lesse a cubetti preparate sul fornello a gas comportano una spesa quasi 9 volte superiore rispetto al microonde.
  • Usa metodi di cottura alternativi: tecniche come la cottura passiva per la pasta e, ancor di più, la cottura a vapore a castello, possono fare la differenza nella partita del risparmio in cucina. La cottura a vapore a castello, in particolare, consente di preparare più pietanze contemporaneamente utilizzando un unico fornello, la cui fiamma può essere mantenuta sempre bassa o addirittura spenta alcuni minuti prima del termine della cottura. All’interno della pentola direttamente sul fuoco possiamo ad esempio cuocere riso o legumi, riservando la cottura a vapore a carni bianche, pesce, ortaggi e verdure da posizionare nei diversi cestelli.
  • Opta per le giuste quantità: da quanto detto finora è quindi chiaro che, quando parliamo di risparmio in cucina, ottimizzare il consumo di gas per cuocere gli alimenti riveste un ruolo fondamentale, per cui esagerare ad esempio con l’acqua da far bollire per la pasta farà inevitabilmente lievitare la spesa. Proprio sul tema delle giuste quantità si sono espressi anche i Pastai italiani di Unione Italiana Food, che stimano un risparmio di circa il 7% cuocendo la pasta in 700 ml di acqua ogni 100 grammi rispetto al classico litro per 100 grammi: guadagno che può essere ulteriormente esteso al 13% usando il coperchio in fase di ebollizione.
  • Usa pentole proporzionate alle dimensioni del fornello: una buona regola è quella di scegliere pentole che abbiano un diametro dai 5 agli 8 centimetri superiore a quello del fornello: una pentola troppo piccola verrà avvolta da lingue di fuoco che significano uno spreco di gas. Al contrario, una pentola troppo grande non assicurerà una buona resa, impiegando troppo tempo per scaldarsi.

Quanto gas si consuma in cucina

Un piano cottura tradizionale a quattro fuochi (1 fornello grande, 2 medi e 1 piccolo) ha una potenza termica complessiva di 7-8 Kw così suddivisa: fornello grande (diametro 8-10 cm) da circa 3 kW, fornello medio (diametro 5-6 cm) da 1,65 kW e fornello piccolo (diametro 4-5 cm) da 1 Kw.

Considerando quindi che la combustione di un metro cubo di gas naturale produca un’energia termica di circa 9 kWh – il valore preciso della resa energetica dipende dalla composizione chimica del gas che arriva nelle nostre case, costituito principalmente da metano, per una percentuale compresa fra l’83% e il 99% a seconda del sito di estrazione, e da altri idrocarburi (etano, propano e butano) per la parte restante – , un fornello grande consuma all’incirca 0,33 metri cubi di gas naturale in un’ora mentre uno medio e uno piccolo consumano rispettivamente 0,18 e 0,10 metri cubi di gas in un’ora. Pertanto, se tutti e quattro i fornelli di una cucina tradizionale sono accesi a fiamma alta, il consumo di gas si aggira intorno a 0,79 metri cubi in un’ora.

Quanto incide il gas dei fornelli in bolletta

Per calcolare la spesa legata all’uso del piano cottura a gas, dobbiamo innanzitutto capire con quale frequenza e per quanto tempo utilizziamo i fornelli per cucinare. Non è dunque semplice generalizzare, ma per farlo dobbiamo stimare quello che potrebbe essere il nostro consumo annuo di gas. Secondo gli ultimi dati Istat, una famiglia italiana è formata, in media, da 2,3 componenti, per cui approssimando a 2 componenti, magari entrambi lavoratori che all’ora di pranzo si trovano fuori casa e utilizzano il piano cottura principalmente a cena, potremmo ipotizzare un utilizzo di un fornello medio per circa 1 ora al giorno che, come detto, consuma all’incirca a 0,18 metri cubi di gas in 60 minuti.

In un anno si tratta di quasi 66 metri cubi di gas, che passerebbero a 85 metri cubi se queste stesse due persone pranzassero a casa almeno due volte alla settimana (104 giorni), utilizzando sempre un fornello medio per circa 1 ora al giorno (circa 19 metri cubi di gas in un anno). Mettendo insieme questi dati, e considerando che il costo del gas naturale stabilito dall’ARERA per chi ha un contratto in regime di tutela è di circa 1,05 euro al metro cubo, avremo che la spesa annua della nostra famiglia si aggira intorno ai 70 euro per la sola cena quotidiana, raggiugendo i 90 euro sommando anche i due pranzi a settimana, accise e tasse escluse.

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