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Covid 19

Come funzionano Baricitinib e Sotrovimab, i due nuovi farmaci anti Covid raccomandati dall’OMS

I risultati positivi di vari studi clinici hanno spinto l’OMS ad approvare i farmaci Sotrovimab e Baricitinib per i pazienti Covid. Ecco come funzionano.
A cura di Andrea Centini
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato ufficialmente due farmaci per il trattamento della COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Si tratta dell'anticorpo monoclonale Sotrovimab (nome commerciale Xevudy) e dell'immunomodulante Baricitinib (nome commerciale Olumiant). Il gruppo di esperti che ha valutato gli studi sulle due terapie raccomanda l'uso del Baricitinib nei pazienti con COVID-19 grave o critica in combinazione con farmaci corticosteroidi, come il desametasone che ha dimostrato di abbattere la mortalità del 30 percento. Il Sotrovimab è invece raccomandato per i pazienti con la forma lieve o moderata dell'infezione, ma solo in coloro che sono a maggior rischio di aggravamento; dunque soggetti anziani e fragili con varie condizioni cliniche sottostanti (comorbilità) che catalizzano il rischio di Covid severa, come obesità, patologie cardiovascolari, diabete e altro.

Il Baricitinib è tecnicamente un inibitore delle Janus chinasi (JAK), enzimi intracellulari chiamati (JAK)1 e (JAK)2 che sono coinvolti nel processo di emopoiesi (la maturazione delle cellule del sangue), nella risposta immunitaria e in altri meccanismi biologici legati alle citochine. Grazie alla sua funzione di immunomodulazione il farmaco è stato inizialmente progettato per combattere l'artrite reumatoide, una patologia autoimmune. Poiché una risposta immunitaria esagerata e fuori controllo – chiamata “tempesta di citochine” – è una delle complicazioni più gravi della COVID-19, il Baricitinib è stato considerato un'opzione valida in virtù del suo principio d'azione. Diversi studi hanno evidenziato la sua efficacia, come la ricerca italiana “Baricitinib restrains the immune dysregulation in patients with severe COVID-19” pubblicata sul The Journal of Clinical Investigation (JCI). I risultati dell'indagine guidata da scienziati dell'Università di Verona suggeriscono che il farmaco impedisce "la progressione verso una forma grave ed estrema della malattia virale modulando il sistema immunitario dei pazienti e che questi cambiamenti sono stati associati a un risultato clinico più sicuro e favorevole per i pazienti con polmonite COVID-19". L'OMS ha rilevato che il farmaco migliora la sopravvivenza dei pazienti e riduce la necessità di ventilazione “senza alcun aumento osservato degli effetti avversi”, come evidenziato sul British Medical Journal. Nelle raccomandazioni è indicato di non usare il Baricitinib contemporaneamente agli inibitori dell'interleuchina 6, anch'essi utilizzati contro le patologie autoimmuni ed efficaci per prevenire la tempesta di citochine da Covid. L'OMS raccomanda di scegliere o un o l'altro “in base al costo, alla disponibilità e all'esperienza del medico”. Il Baricitinib è stato già approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Il secondo farmaco anti Covid approvato dall'OMS è il Sotrovimab, un anticorpo monoclonale, ovvero un'immunoglobulina semi-sintetica sviluppata in laboratorio a partire da veri anticorpi neutralizzanti, ottenuti dal plasma di pazienti convalescenti e guariti dalla COVID-19. Sviluppato dal colosso farmaceutico GlaxoSmithKline Trading Services Limited e dalla società di biotecnologie Vir Biotechnology, il Sotrovimab agisce legandosi alla proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2, prevenendo l'aggravamento dell'infezione in pazienti ad alto rischio con la forma lieve o moderata. Se somministrato precocemente dopo la diagnosi il trattamento abbatte il rischio di ospedalizzazione, come evidenziato nello studio “Early Treatment for Covid-19 with SARS-CoV-2 Neutralizing Antibody Sotrovimab” pubblicato sull'autorevole rivista scientifica The New England Journal of Medicine. “Tra i pazienti ad alto rischio con COVID-19 da lieve a moderata, il Sotrovimab ha ridotto il rischio di progressione della malattia. Non sono stati identificati problemi di sicurezza”, si legge nelle conclusioni della ricerca, guidata da scienziati dell'Albion Finch Medical Centre – William Osler Health Centre di Toronto (Canada). Come riportato dal British Medical Journal, l'Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari del Regno Unito ha approvato il Sotrovimab a seguito della dimostrazione che è in grado di ridurre del 79 percento il rischio di ricovero ospedaliero e morte nei pazienti adulti con COVID-19 sintomatica. L'anticorpo monoclonale è stato già approvato dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), il terzo contro la COVID-19 dopo il Regkirona e il Ronapreve. In un recente studio è stato dimostrato che è efficace anche contro le infezioni da variante Omicron (B.1.1.529).

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