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C’è un orso su Marte: foto adorabile scattata da una sonda della NASA

La fotocamera HiRISE della sonda MRO della NASA ha immortalato una grande struttura su Marte che sembra a tutti gli effetti la faccia di un orso. Dove si trova e come si è formata secondo gli esperti.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona
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La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA ha scattato una curiosissima – quanto adorabile – fotografia della superficie di Marte, sulla quale è impressa nientemeno che la faccia di un orso. La sorpresa degli scienziati dell'Università dell'Arizona, che gestiscono gli strumenti di imaging dell'orbiter, deve essere stata parecchia quando lo scatto spaziale è finito sotto i loro occhi. Non a caso hanno pubblicato un piccolo articolo ad hoc per descrivere la deliziosa struttura a forma di orso, immortalata il 12 dicembre 2022 mentre la sonda sorvolava la superficie marziana a 251 chilometri di quota. La faccia del plantigrado si trova nell'emisfero australe (meridionale) del pianeta ed è stata immortalata dalla potentissima High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), una fotocamera collegata a un telescopio a riflessione di 50 centimetri di diametro, con un'eccellente risoluzione di 0,3 metri da un'altezza di circa 300 chilometri.

Credit: Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona
Credit: Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Secondo gli esperti la struttura circolare che delimita i confini della faccia è il bordo di un grande cratere, il cui interno è stato colmato di materiale di origine vulcanica risalente al lontano e turbolento passato del Pianeta Rosso. Il muso e la bocca, ben visibili al centro del cratere, originano invece da una collina parzialmente collassata a forma di grande V; probabilmente si tratta di una bocca vulcanica o di fanghi, da cui sarebbe scaturito il materiale che ha riempito nel tempo il grande cratere da impatto. Il suo diametro è calcolato in circa 1,5 chilometri. Gli occhi dell'orso marziano sono stati un “regalo” aggiunto in un secondo momento, grazie all'impatto di due asteroidi più piccoli, caduti proprio al posto giusto per innescare la pareidolia o illusione pareidolitica. Si tratta della capacità del nostro cervello di assegnare automaticamente e istintivamente un ordine e una forma a strutture apparentemente disordinate, facendo emergere un'immagine di qualcosa di familiare. I volti umani sono tra le geometrie più coinvolte da questo curioso fenomeno.

Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona
Credit: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Non è la prima volta che sul Pianeta Rosso emergono forme curiose e stravaganti, come ad esempio il "portale alieno" immortalato da Curiosity qualche settimana fa. Tra le più celebri c'è sicuramente la faccia di Cydonia o volto di Marte, un altopiano nell'omonima regione marziana che, in determinate condizioni di illuminazione, somiglia davvero un volto umano. Fu fotografata per la prima volta nel lontano 1976 dalla sonda Viking della NASA. Da allora è finita più volte in teorie fantascientifiche e complottiste, considerata come una sorta di monumento, una prova della visita passata di Marte da parte di esseri intelligenti. Ma in realtà, come hanno dimostrato immagini più recenti e in altissima risoluzione dell'altopiano di Cydonia, si trattava solo della classica pareidolia applicata a una foto di scarsa risoluzione. Difficilmente la faccia dell'orso scoperta nell'emisfero australe di Marte sarà coinvolta in teorie complottiste, ma grazie all'elevato grado di graziosità e ai social network diventerà indubbiamente virale.

Il volto su Marte. Credit: NASA
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