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C’è un numero di passi al giorno che allunga la vita (e non è 10.000)

Lo suggerisce una ricerca appena pubblicata su The Lancet Public Health che ha stimato il beneficio in termini di longevità associato al numero quotidiano di passi.
A cura di Valeria Aiello
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Credit: igorovsyannykov
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Quando si parla del numero di passi da fare al giorno per restare in salute, in tanti pensano che sia almeno 10.000. Ma una nuova ricerca, appena pubblicata su The Lancet Public Health afferma che potrebbero bastarne anche molti di meno ad assicurare una vita più lunga. La soglia minima per trarre il massimo beneficio dalla camminata varia però a seconda dell’età, per cui, ad esempio, sopra i 60 anni, possono bastare circa 6.000-8.000 passi al giorno per ridurre il rischio di morte prematura, il che significa che un numero superiore di passi non aggiunge alcun beneficio in termini di longevità. Al di sotto dei 60 anni, d’altra parte, il rischio di morte prematura inizia a stabilizzarsi intorno agli 8.000-10.000 passi al giorno.

L’analisi, guidata dall’epidemiologa Amanda Paluch dell’Università del Massachussets, ha preso in esame 15 studi che hanno coinvolto quasi 50.000 persone in quattro continenti, offrendo nuove indicazioni sul numero di passi giornalieri che produce un effetto ottimale sulla salute e la longevità degli adulti. “Quello che abbiamo osservato è stata una riduzione incrementale del rischio di morte prematura all’aumentare dei passi, fino a quando il rischio non si stabilizza – ha spiegato Paluch – . Questo livellamento si è verificato al raggiungimento di un diverso numero di passi negli adulti più anziani rispetto ai più giovani”.

I risultati, che confermano e ampliano le conclusioni di un altro studio condotto dalla professoressa Paluch e pubblicato lo scorso settembre su Jama Network Open, non indicano però un’associazione tra la longevità e la velocità della camminata, evidenziando come soltanto il numero di passi, indipendentemente dal ritmo, sia associato a un minor rischio di morte prematura.

Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno valutato l’effetto dei passi quotidiani sulla mortalità per tutte le cause negli adulti di età pari o superiore di 18 anni, dividendo i partecipanti agli studi in quattro gruppi comparativi, in base al numero di passi medi giornalieri (da una media di 3.500 passi al giorno, a 5.800, 7.800 e 10.900). Un secondo confronto è stato effettuato tra i tre gruppi con numero quotidiano di passi più alto, mostrando che il rischio di morte prematura per tutte le cause è del 40-53% inferiore rispetto al gruppo con passi medi giornalieri più basso.

Il punto principale è che ci sono molte prove che suggeriscono che muoversi, anche solo un po’ più del solito è vantaggioso, in particolare per coloro che svolgono pochissima attività fisica – ha aggiunto Paluch – .  Un maggiore numero di passi al giorno ha benefici sulla salute e in termini di riduzione del rischio di mortalità fino a 6.000-8.000 passi al giorno per gli adulti gli anziani e tra 8.000 e 10.000 per i più giovani”.

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