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C’è un libro aperto su Marte: la roccia spettacolare fotografata dal rover Curiosity

Il rover Curiosity ha fotografato una piccola roccia su Marte che sembra un libro aperto “fossilizzato”, con le pagine al vento. Ecco come si è formata.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il rover Curiosity della NASA ha scattato un'altra meravigliosa immagine sul suolo di Marte: questa volta a essere immortalata è stata una piccola roccia dall'aspetto decisamente curioso e insolito, dato che somiglia a un libro aperto. La fotografia, condivisa dall'agenzia aerospaziale statunitense, è stata scattata il 15 aprile 2023, che corrisponde esattamente al 3.800° giorno marziano (o sol) da quando il rover grande come una macchina è “ammartato” nel cratere Gale, che sta esplorando in lungo e in largo dal 6 agosto del 2012. Un sol sul Pianeta Rosso dura esattamente 24 ore 39 minuti e circa 35 secondi, rispetto alle 24 ore del giorno terrestre.

La piccola roccia sembra davvero mostrare le pagine al vento di un libro “fossilizzato”, ma ovviamente si tratta di un elemento del tutto naturale. Come spiegato dalla NASA in un comunicato stampa, la forma insolita di molte rocce marziane è legato al fatto che in passato sul Pianeta Rosso c'era acqua in abbondanza sulla superficie. Il fluido, attraversando le rocce, trascinava minerali duri e tenere che si accumulavano sul fondo di laghi e canali. Una volta sparita l'acqua, le parti sabbiose di questi depositi sono state erose e modellate dal vento nel corso di miliardi di anni, lasciando emergere il cuore integro dei minerali più duri.

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Spesso ciò che salta fuori da questo lunghissimo processo sono rocce dalla forma curiosa e suggestiva, che spesso ricordano oggetti, animali, piante e altri elementi terrestri. Il 24 febbraio 2022, ad esempio, Curiosity ha immortalato quello che sembra essere un piccolo fiore o un ramo di corallo. Come il libro aperto è stato fotografato attraverso la fotocamera Mars Hand Lens Imager (MAHLI), installata sul braccio robotico del rover. Viene impiegata per catturare i dettagli microscopici delle rocce. Non a caso il fiore ha un diametro inferiore ai 2 centimetri, mentre il libro aperto è di appena 2,5 centimetri. “Curiosity ha scoperto in passato un assortimento diversificato di piccole strutture simili che si formavano quando i fluidi mineralizzanti viaggiavano attraverso i canali nella roccia. Le immagini di tali caratteristiche stanno aiutando gli scienziati a capire di più sulla storia prolungata dell'acqua liquida nel cratere Gale”, ha spiegato il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA.

Attraverso le altre fotocamere di Curiosity gli scienziati hanno catturato le immagini di altre rocce spettacolari. Nel frontone di Greenheugh – una pianura sita nel cratere Gale – ad esempio, con la Navigation Camera ha immortalato un terreno roccioso che somiglia all'epidermide squamosa di un alligatore, proprio per questo è stato chiamato “Gator Back”. Sempre con la stessa fotocamera ha catturato le spettacolari nuvole marziane di anidride carbonica ghiacciata (ghiaccio secco).

Nello stesso posto, il 7 maggio dello scorso anno, il rover ha immortalato una delle strutture divenute più virali sul web, una fessura squadrata tra le rocce che sembra un vero e proprio portale alieno. Grazie alla MAST Camera ha invece catturato le immagini di strane rocce appuntite che emergono dalla regolite marziana. Anche le immagini delle sonde che orbitano attorno al Pianeta Rosso regalano immagini curiose e spettacolari; tra le più incredibili vi è un cratere fotografato dalla fotocamera HiRISE della sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter), che ricorda molto da vicino la faccia di un orso. Suggestive anche le strutture a nido d'ape rilevate alle alte altitudini, sempre dall'orbiter MRO.

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