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Cancro, molecola previene il 90% dei tumori da metastasi in test di laboratorio: speranze per cura

Un team di ricerca israeliano ha progettato una molecola (un peptide) che è in grado di bloccare la formazione del 90% dei tumori secondari derivati da metastasi del cancro al seno. Il potenziale farmaco, al momento testato solo in laboratorio, potrebbe funzionare anche contro altri tumori solidi.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori israeliani hanno scoperto una molecola in grado di bloccare il 90 percento dei tumori secondari causati da metastasi del cancro al seno in test di laboratorio, condotti su modelli murini (topi). Un elemento ancor più significativo di questo studio risiede nel fatto che la molecola, un peptide chiamato Pyk2-PRR2, potrebbe essere efficace nel neutralizzare la stragrande maggioranza delle metastasi derivate anche da altri tumori solidi. Poiché la proliferazione e la diffusione delle cellule cancerose dal tumore primario sono alla base della mortalità per cancro, a causa dell'aggressione di altri organi attraverso il flusso sanguigno, la scoperta israeliana potrebbe rappresentare una svolta nella lotta a molte patologie oncologiche, principale causa di morte – assieme alle malattie cardiovascolari – nei Paesi industrializzati. Naturalmente i topi non sono esseri umani, inoltre la molecola deve passare una moltitudine di test prima di diventare un vero e proprio farmaco, dimostrando efficacia e sicurezza nei test clinici, ciò nonostante i risultati preliminari sono estremamente promettenti.

A determinare che il peptide Pyk2-PRR2 è in grado di prevenire la formazione del 90 percento dei tumori secondari da metastasi è stato un team di ricerca israeliano guidato da scienziati del Laboratorio di migrazione e invasione cellulare presso la Facoltà di Medicina “Azrieli” dell'Università Bar-Ilan, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio Bio-NMR del dipartimento di Chimica. Gli scienziati, coordinati dai professori Jordan H. Chill e Hava Gil-Henn, hanno spiegato che le metastasi si diffondono grazie a strutture citoscheletriche simili a piedi chiamate invadopodi, che permettono alle cellule cancerose “di penetrare attraverso la membrana basale e penetrare nei vasi sanguigni, diffondendosi a tessuti e organi distanti”.

L'obiettivo dello studio era trovare una molecola in grado di bloccare la formazione degli invadopodi e, di conseguenza, quella delle metastasi e dei tumori secondari. Poiché nel carcinoma mammario è altamente espresso un enzima (la tirosina chinasi Pyk2 non recettore) che è intimamente connesso alla formazione degli invadopodi, il professor Chill e colleghi hanno messo a punto un inibitore peptidico in grado di penetrare nelle cellule, legarsi a uno specifico dominio (chiamato SH3) e impedire l'aggancio a un'altra proteina, processo alla base della maturazione e della funzione degli invadopodi. In parole semplici, queste strutture si attivano solo grazie all'unione delle due proteine, ma il peptide Pyk2-PRR2 lo impedisce.

La molecola è stata somministrata a modelli murini affetti da carcinoma mammario e ha bloccato efficacemente la formazione delle metastasi polmonari spontanee (tra le più comuni legate al cancro al seno) in topi immunocompetenti. Nei roditori trattati, infatti, è stata osservata una riduzione del 90 percento dei tumori secondari causati da metastasi, rispetto a quelli del gruppo di controllo. “Il nostro risultato è molto entusiasmante, poiché oggi non ci sono farmaci in produzione che prevengano le metastasi, o, in altri termini, in grado fermare la diffusione del cancro”, ha dichiarato al The Times of Israel il professor Chill. “La maggior parte dei farmaci si concentra sulla riduzione dei tumori una volta che si sviluppano. Stiamo adottando un approccio preventivo, che potrebbe proteggere molti da una malattia secondaria e salvare molte vite”, ha chiosato l'esperto.

Gli autori dello studio ritengono che una ipotetica terapia basata su questo peptide (una catena di amminoacidi) possa essere somministrata in aggiunta alla chemioterapia e ad altri trattamenti progettati per uccidere le cellule tumorali. Tuttavia, come specificato, la ricerca è ancora nel pieno degli studi preclinici e potrebbe volerci molto tempo prima di poter passare ai test sull'uomo (clinica), dimostrando efficacia e sicurezza della molecola. I dettagli della ricerca “A novel Pyk2-derived peptide inhibits invadopodia-mediated breast cancer metastasis” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata Oncogene.

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