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Bere tre tazzine di caffè al giorno allunga la vita

Il consumo della bevanda all’interno dei normali schemi di assunzione è sicuro e legato a benefici per la salute, tranne che in gravidanza e nelle donne che hanno un maggior rischio di frattura.
A cura di Valeria Aiello
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Bere da tre a quattro tazzine di caffè al giorno “fa più bene che male” alla salute, tranne che durante la gravidanza e nelle donne che hanno un maggior rischio di frattura. Lo affermano i ricercatori del Queen’s Medical Research Institute dell’Università di Edimburgo, nel Regno Unito, che in una review di oltre 200 studi sulla questione hanno esaminato le associazioni tra il consumo di caffè e i suoi effetti negli adulti.

Con risultati che indicano che bere caffè all’interno dei normali schemi di assunzione ha più benefici che rischi rispetto a una serie di condizioni di salute: al consumo della bevanda, in particolare, è correlato un minor rischio di morte e di sviluppare malattie cardiache, ma è anche associato un minor rischio di alcuni tumori, diabete, malattie del fegato e demenza. L’analisi, che supporta i risultati di altri recenti studi e revisioni, ha tuttavia indicato che bere caffè in gravidanza può essere associato a danni per la salute e a un rischio molto ridotto di fratture nelle donne.

Pur trattandosi una review basata su dati ottenuti da studi principalmente osservazionali, per cui non è possibile trarre conclusioni definitive sul rapporto di causalità con gli effetti osservati, la maggiore riduzione del rischio di morte e malattie cardiache è risultata correlata al consumo di tre tazzine di caffè al giorno. Un consumo al di sopra di questa soglia al giorno non è legato a danni per la salute, ma l’effetto benefico è risultato essere meno pronunciato.

Come premesso, il consumo di caffè è correlato anche a un minor rischio di diversi tipi di cancro, tra cui tumore alla prostata, dell’endometrio, della pelle e del fegato, nonché di diabete di tipo 2, calcoli biliari e gotta. Il massimo beneficio è stato riscontrato per le condizioni del fegato, come la cirrosi epatica. Infine, sono sembrate esserci associazioni benefiche tra il consumo di caffè e il morbo di Parkinson, la depressione e il morbo di Alzheimer.

Secondo i ricercatori, guidati dal dottor Robin Poole, specialista in Sanità pubblica presso l’Università di Southampton, bere caffè “sembra generalmente sicuro entro i normali livelli di assunzione, con stime riassuntive che indicano la maggiore riduzione del rischio per vari esiti di salute da tre a quattro tazze al giorno, e più propensi a giovare alla salute che a danneggiarla” si legge nelle conclusioni del lavoro sul British Medical Journal, che sottolineano la necessità di studi randomizzati controllati “per capire se le associazioni chiave osservate sono causali”.

In un editoriale collegato alla pubblicazione, Eliseo Guallar della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health ha affermato che, sebbene possiamo essere rassicurati sul fatto che l’assunzione di caffè sia generalmente sicura, i risultati dello studio non devono essere interpretati come una raccomandazione relativa al consumo di caffè per prevenire o curare condizioni di salute. “Alcune persone potrebbero essere maggiormente a rischio di effetti avversi” scrive Guallar, e c'è “sostanziale incertezza” sugli effetti di un consumo più elevato. Oltre a ciò, essendo spesso assunto con zucchero o grassi “questi possono contribuire in modo indipendente a esiti negativi per la salute” ha aggiunto l’esperto. Ad ogni modo, un consumo moderato “sembra straordinariamente sicuro e può essere aggiunto come una parte di una dieta sana dalla maggior parte della popolazione adulta”.

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