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Assistere i genitori anziani e malati senza aiuti dallo stato erode la salute mentale

I figli che si prendono cura dei genitori anziani e malati sono a serio rischio depressione se non sono supportati dal welfare. Più colpite le donne.
A cura di Andrea Centini
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La perdita di un genitore rappresenta una tragedia e un dolore fortissimo per qualunque figlio, ma la sofferenza può essere sensibilmente acuita dalla necessità di assisterlo senza aiuti durante l'ultima fase della sua vita. Dal punto vista emotivo (ma anche fisico) l'esperienza può essere talmente stressante, logorante e traumatica da catalizzare il rischio di disturbo depressivo maggiore, indipendentemente dalle conseguenze psicologiche di un lutto così pesante. L'impatto è particolarmente forte nei Paesi in cui i sistemi di assistenza a lungo termine o LTC (acronimo di Long Term Care) risultano poco sviluppati e finanziati, facendo ricadere larga parte delle cure sui figli del genitore malato. A essere più colpite sono soprattutto le donne.

A determinare che prendersi cura di un genitore morente senza il supporto di un adeguato sistema di welfare (socio-assistenziale) può portare alla depressione e deteriorare la salute mentale è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università Ca' Foscari di Venezia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Université Paris-Dauphine-PSL di Parigi (Francia) e del Network for Studies on Pensions, Aging and Retirement (Paesi Bassi). I ricercatori, coordinati dal professor Giacomo Pasini, docente di Econometria presso il Dipartimento di Economia dell'ateneo veneto, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati longitudinali dello studio Survey of Health, Aging and Retirement in Europe (SHARE), un'indagine condotta sull'invecchiamento e lo stato di salute dei cittadini europei con più di cinquanta anni.

Il professor Pasini e i colleghi hanno messo a confronto i dati relativi al decesso del genitore (nel caso specifico la madre) e quelli sulla depressione dei figli, tenendo presente il livello di assistenza sociale dei singoli Paesi europei. Incrociando i dati è emerso chiaramente che la depressione risulta più impattante nei figli non adeguatamente supportati dal sistema di welfare, dove ad esempio ci sono pochi ospizi e case di cura per anziani. “I dati confermano che i figli, in particolar modo le donne, devono dedicarsi totalmente e con grande sforzo psicofisico al genitore quando il sistema di welfare pubblico non garantisce un'adeguata assistenza agli anziani non autosufficienti”, ha dichiarato all'ANSA il professor Pasini. Assistere una persona non più autosufficiente a casa richiede del resto una grande quantità di tempo e impegno, che devono essere necessariamente sottratti ad altro. Naturalmente trattandosi del proprio genitore lo si fa con amore e abnegazione, ma ciò non significa che non possano emergere pesanti conseguenze psicologiche e spesso anche economiche, in grado di erodere la salute mentale. La necessità di cure aumenta soprattutto nel periodo antecedente al decesso, mentre i sintomi depressivi raggiungono l'apice subito dopo la morte, soprattutto nelle donne.

I ricercatori sottolineano che non siamo innanzi a conseguenze legate a questioni culturali, ma che sono profondamente legate al welfare. “Che non sia tanto una questione culturale, quanto legata alle politiche di spesa pubblica lo vediamo nei dati. C'è una corrispondenza tra il disagio, anche psicologico, dei figli che si prendono cura dei genitori malati e la percentuale del prodotto interno lordo dedicata all'assistenza agli anziani”, ha aggiunto l'esperto. In Italia il PIL destinato all'assistenza agli anziani è pari allo 0,94 percento, un dato simile alla Slovenia e alla Spagna, mentre in altri Paesi si arriva quasi al 3 percento del PIL (Paesi Bassi). I dettagli della ricerca “End-of-life care and depression” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Applied Economics Letters.

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