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Addio a Claude Lorius, morto il glaciologo pioniere della climatologia

Aveva 91 anni ed è stato il primo scienziato a dimostrare l’impatto dei gas serra sul riscaldamento globale.
A cura di Valeria Aiello
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Claude Lorius nel 2009. E' stato uno dei primi scienziati a dimostrare che i gas serra di origine antropica causano il riscaldamento globale / Credit: @Wikipedia
Claude Lorius nel 2009. E' stato uno dei primi scienziati a dimostrare che i gas serra di origine antropica causano il riscaldamento globale / Credit: @Wikipedia

È morto all’età di 91 anni il glaciologo francese Claude Lorius, le cui scoperte hanno permesso di dimostrare per la prima volta l’impatto dei gas serra di origine antropica sul riscaldamento globale. Pioniere della glaciologia ed eroe leggendario del primo svernamento in Antartide nel 1957, Lorius prese parte a più di 20 spedizioni polari, in Groenlandia e soprattutto in Antartide, contribuendo ad organizzare molte collaborazioni internazionali. È stato direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique (CNRS) e, dal 1983 al 1988, è stato direttore del Laboratoire de glaciologie et géophysique de l’environnement di Grenoble. Nel 2001 era stato insignito del prestigioso Premio internazionale Balzan per la climatologia (“Per la sua attività di eccellenza nello studio della paleoclimatologia polare, da cui sono derivati risultati profondi e innovativi”) e 2017 ha ricevuto la Bower Medal per i risultati scientifici dal Franklin Institute.

Lorius è morto martedì 21 marzo, secondo l’annuncio della sua scomparsa dato oggi dalla sua famiglia e dal suo editore. Nato il 27 febbraio 1932, a Besançon, nella Francia orientale, vicino al confine con la Svizzera, è stato membro dell’Académie des sciences e uno dei primi esperti a fare parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dopo la creazione del gruppo di esperti delle Nazioni Unite nel 1988. Intuì che le bolle d’aria, intrappolate nel ghiaccio da millenni, possono rivelare la composizione dell'atmosfera del passato. A lui si deve anche la scoperta che la composizione isotopica del ghiaccio può indicare la temperatura al momento della precipitazione. E sempre grazie a lui che, attraverso particolari metodi di analisi, è stato possibile determinare la pressione atmosferica al tempo della formazione del ghiaccio.

La sua ricerca è stata di fondamentale importanza per ricostruire le vicende del clima nei millenni che ci hanno preceduto, sebbene la sua fama a livello internazionale si debba principalmente alla ricerca sulle bolle d’aria, pubblicata nel 1987, che per la prima volta permise agli scienziati di guardare indietro di oltre 160mila anni attraverso le registrazioni glaciologiche. Questa ricerca, in particolare, dimostrò anche che le concentrazioni di gas serra sono aumentate vertiginosamente con l’aumento delle temperature dalla metà del XIX secolo, l’alba della rivoluzione industriale. Il CNRS affermò che lo studio “non lascia spazio a dubbi”  sul fatto che il riscaldamento sia stato causato dall’inquinamento causato dalle attività umane.

Lorius è tornato in Antartide a ottant’anni per un documentario del regista Luc Jacquet “Ice and the Sky” sulla straordinaria carriera dell’esploratore. Il film è stato presentato in anteprima alla cerimonia di chiusura del Festival di Cannes 2015. Oltre ad essere un grande scienziato, “Claude era anche del calibro più fine degli avventurieri delle spedizioni polari” ha ricordato il famoso esploratore francese Jean-Louis Etienne in un video postato su Twitter.

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