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Inghilterra: sì alla manipolazione degli embrioni umani per studiare rare malattie

Le autorità britanniche hanno dato il loro via libera alla possibilità di manipolare geneticamente gli embrioni umani per studiare malattie dei feti.
A cura di Davide Falcioni
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In Inghilterra un gruppo di scienziati e ricercatori ha ottenuto il via libera ad effettuare, per la prima volta nella storia del paese, un esperimento che modifica geneticamente gli embrioni umani non destinati  alla riproduzione. Lo riferisce la BBC, spiegando che l'ok è arrivato dall'Autorità per fertilità ed embriologia: le autorità scientifiche inglesi intendono comprendere a fondo cosa accade durante i primi stadi dello sviluppo embrionale. Sarà inoltre possibile accertare cosa accade ad un feto durante un aborto spontaneo. Gli scienziati potranno usufruire della tecnica Crispr-Cas9, che esamina i geni ‘malati' nel Dna con lo scopo di neutralizzarli. Si tratta di una delle prime volte al Mondo in cui viene dato l'ok alla manipolazione di embrioni umani, dopo un tentativo della Cina, a inizio 2015.

La sperimentazione prenderà il via nei prossimi mesi e si svolgerà al Francis Crick Institute di Londra. Lo scopo è quello di comprendere gli aspetti ancora oscuri su alcune anomalie genetiche nei feti: in particolare i ricercatori analizzeranno alcuni embrioni sette giorni dalla fecondazione allo scopo di identificare le origini degli aborti spontanei: va sottolineato come gli esperimenti si condurranno su embrioni non destinati alla riproduzione, che non potranno dunque essere impiantati in una donna. Kathy Niakan, una delle persone che prenderanno parte alle ricerche, ha detto alla BBC: "Possiamo veramente capire quali geni sono necessari perché l'embrione umano si sviluppi in un bambino sano. E' importante perché i problemi di infertilità e gli aborti naturali sono molto diffusi ma non si capisce bene perché. Questa ricerca può portare a miglioramenti nella fecondazione assistita, oltre a farci capire di più dei primissimi stadi dello sviluppo".

Non si è fatto attendere il commento alla notizia di alcuni scienziati cattolici. Uno di questi, il genetista Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, ha dichiarato: "L'embrione umano non è un oggetto o un qualcosa che può essere utilizzato. Ma è un progetto biologico unico e irripetibile. Come Papa Francesco ha ribadito qualche giorno fa, l'embrione ha una dignità e va rispettato. Modificare geneticamente embrioni umani non solleva solo problemi etici, ma anche tecnici; gli scienziati britannici intendono utilizzare una tecnica, il cosiddetto editing genetico, non ancora standardizzata e quantomeno bisognerebbe avere una ‘decorosa prudenza'".

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