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Ingerisce del veleno per abortire: il bimbo muore. Arrestata

Il caso della 24enne inglese Natalie Towers. La donna, già mamma di un bimbo, ha comprato il veleno su Internet e poi lo ha ingerito quando il piccolo che portava in grembo era tra la 32esima e la 34esima settimana. Ora rischia grosso.
A cura di B. C.
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Ha ingerito del veleno comprato su internet per uccidere il bimbo che portava in grembo e interrompere così di fatto la gravidanza. Ora Natalie Towers, 24 enne inglese, di Adams Street, Shildon, nella contea di Durham, è stata condannata a due anni e sei mesi di carcere. La donna ha ammesso di aver preso quel veleno con l'intenzione di procurarsi un aborto spontaneo, tra la 32esima e la 34esima settimana. Natalie, che è già mamma di un bambino, ha pianto per tutta l'udienza di condanna.

La 24enne viveva con il suo fidanzato quando nel novembre dello scorso anno ha comprato e consumato una sostanza che le ha causato forti contrazioni. Si è quindi rivolta al numero per le emergenze inglesi: “Sto sanguinando, credo di aver un aborto spontaneo”. Quando sono arrivati, però, i paramedici hanno notato che la donna non aveva particolari difficoltà, a parte il mal di stomaco, ha spiegato il procuratore Sarah Mallett. Natalie però continuava a ripetere: “E’ morto, lo so che è morto”. Nel bagno c’era il bimbo. Era all’interno del water: “Era ancora caldo, ed era pienamente formato” ha detto la corte ha sentito. Il piccolo però non mostrava alcun segno di vita. Gli sforzi dei medici sono stati premiati e il bimbo non è tornato a respirare. La causa della morte è stata la carenza di ossigeno, ha spiegato il giudice.

Dopo essere stata arrestata, Natalie ha ammesso alla polizia di aver cercato su google la droga e di averla ordinata senza leggere di eventuali controindicazioni. Successivamente avrebbe provato anche a cancellare la cronologia della ricerche. Dan Cordey, l’avvocato della 24enne, ha detto che la sua assistita “è molto rammaricata” per le sue azioni. “Un giorno mi ha detto: ‘Quando mi guardo indietro penso di aver fatto una cosa orribile, mi odio, e so che è colpa mia’” ha detto il legale. Nel frattempo per il figlio della donna è stato richiesto l’affidamento immediato. “Il suo è un reato troppo grave” ha motivato l’accusa. Il processo prosegue.

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