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Influenza: per il picco di casi al pronto soccorso arrivano anche i medici di famiglia

Alcune regioni sono corse ai ripari potenziando pronto soccorso e guardie mediche. Intanto in Puglia quarta vittima causata dall’influenza, un uomo già ricoverato in condizioni critiche.
A cura di Antonio Palma
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Il picco di influenza che ha colpito in queste settimane gli italiani rischia di ingolfare i pronto soccorso di molti ospedali della Penisola in questi primi giorni di gennaio come già accaduto nei giorni di Natale. Per questo alcune regioni hanno deciso di ricorrere ai ripari in anticipo, stabilendo precisi protocolli di intervento e turni extra, e chi addirittura ha deciso di chiamare a raccolta anche i medici di famiglia. È accaduto a Genova dove, per fronteggiare il picco influenzale nel fine settimana ed evitare attese troppo lunghe per i pazienti, la Regione Liguria ha stipulato un accordo con la Federazione dei medici di Famiglia (Fimmg) e quelli di Guardia medica, per avere la loro presenza nel weekend agli ospedali San Martino e Villa Scassi.

Sabato e domenica quindi i medici di famiglia saranno presenti a turno nei due centri con un dottore di turno dalle 8 alle 14 e un altro dalle 14 alle 20. "La categoria dei medici di base, di fronte alla richiesta di aiuto da parte della direzione sanitaria dell'ospedale San Martino, ha subito risposto con entusiasmo" ha dichiarato all'Ansa Andrea Stimamiglio, segretario ligure della Federazione dei medici di famiglia, spiegando: "La richiesta di aiuto dalla direzione sanitaria del San Martino mi è giunta in serata. Ho inviato una email ai nostri iscritti e la mattina dopo alle 7 ho trovato una decina di medici disponibili. Come scritto nella email, ho scelto i primi quattro che avevano risposto". Sempre per fronteggiare il picco influenzale predisposto anche il potenziamento della Guardia medica e il raddoppio dei posti letto presso le unità di crisi dell'ospedale Galliera e all'Evangelico di Voltri, impiegando sanitari in lavoro straordinario.

Intanto l'epidemia influenzale ha fatto una nuova vittima, sempre in Puglia dove i morti salgono a quattro. Si tratta di un settantenne affetto da patologie gravi che era già ricoverato in condizioni critiche nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Bari. Nella regione sale anche il numero di persone ricoverate in condizioni critiche che hanno raggiunto quota 13. Lo ha comunicato la responsabile dell'Osservatorio epidemiologico regionale, Cinzia Germinario, spigando che la prossima settimana sarà importante per osservare la curva epidemica e vedere se il numero dei ricoveri frena o continua a salire.

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