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Influenza, 600mila nuovi contagi in una sola settimana: l’elenco delle regioni più colpite

Quali sono le regioni italiani più colpite dall’influenza? Secondo gli ultimi dati resi noti da InfluNet, il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza coordinato dall’Iss, il numero maggiore di casi si è registrato in Lombardia, Abruzzo e nella provincia autonoma di Treno. Ma il numero dei contagi sta gradualmente diminuendo, pur avendo raggiunto quota 600mila la scorsa settimana.
A cura di Ida Artiaco
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Non accenna ad arrestarsi in Italia l'emergenza influenza. Dall'inizio della stagione quasi sei milioni di italiani sono stati contagiati dal virus. Un numero, questo, che cambia di settimana in settimana con l'aumentare dei casi, alcuni anche gravi. Secondo gli ultimi dati resi noti ieri, mercoledì 20 febbraio, da InfluNet, il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza coordinato dall'Istituto superiore di sanità con il sostegno del Ministero della Salute, soltanto nella settimana che va dall'11 al 17 febbraio, la settima del 2019, il numero di contagi stimati su tutto il territorio nazionale è pari a circa 663.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 5.968.000 casi.

Si tratta, tuttavia, di numeri che tendono a diminuire dopo aver raggiunto verso la fine di gennaio il picco epidemico stagionale, anche se ancora si mantiene ad un livello di incidenza di media intensità. I più colpiti sono i pazienti più piccoli, quelli di età compresa tra i 0 e i 4 anni, dove l’incidenza è pari a 31,76 casi per mille assistiti. Le regioni in cui è più sentita l'emergenza sono la Lombardia e l'Abruzzo, a cui si aggiunge la provincia autonoma di Trento, dove l’incidenza si mantiene ancora al di sopra dei quindici casi per mille assistiti. Si sottolinea che l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

I sintomi dell'influenza, si ricorda, sono in genere febbre, dolori ossei, raffreddore, mal di testa, brividi e tosse. Non occorre assumere antibiotici, che anzi rischiano di aumentare la resistenza del virus. Come ha sottolineato Antonino Bella, responsabile sorveglianza Influnet, "per evitare il contagio l'unico modo sarebbe l'isolamento: visto che non è possibile, un utile consiglio è lavare spesso le mani e evitare il più possibile luoghi senza ricircolo di aria". Tra i casi più noti dell'ultima stagione influenzale, ce ne sono alcuni che hanno portato alla morte dei pazienti: è successo a Treviso, dove una donna di 50 anni, già malata di tumore, è deceduta per complicazioni dell'influenza; oppure a Venezia, dove un 49enne non ce l'ha fatta per complicanze dovute al letale virus H1N1 che lo aveva colpito alla fine del dicembre scorso. Ancora, a Verona, Elia, di soli 11 anni, è morto dopo l'influenza, e ancora prima la stessa sorte era toccata ad un 14enne di Treviso, a causa di una miocardite di origine virale.

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