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Infermiere killer in Germania: Niels Hoegel ammette a processo di aver ucciso 100 pazienti

Niels Hoegel ha ammesso di aver ucciso 100 pazienti nel processo a suo carico iniziato oggi in Germania. Secondo le accuse, tra il 2000 e il 2005 l’infermiere avrebbe somministrato ai pazienti ricoverati nelle due cliniche in cui lavorava farmaci che provocano l’arresto del sistema cardiovascolare per poi tentare di rianimarli e vantarsi coi colleghi.
A cura di Susanna Picone
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In Germania un infermiere di quarantuno anni ha ammesso durante un processo iniziato oggi a Oldenburg, nel nord del Paese, di aver commesso decine di omicidi. L’infermiere alla sbarra è Niels Hoegel, appunto accusato di aver ucciso un centinaio di pazienti in due cliniche in cui lavorava in Germania, di Oldenburg e Delmenhorst. “Le accuse sono vere”, avrebbe risposto l’imputato rivolgendosi al giudice Sebastien Buehrmann, che presiede la Corte. L’uomo, stando a quanto emerso finora, avrebbe ucciso i pazienti somministrando loro medicine, poi rivelatesi fatali, che provocano l'arresto del sistema cardiovascolare. Poi avrebbe provato a rianimarli per mettersi così in mostra fra i colleghi. L'intenzione dell’infermiere tedesco sarebbe stata appunto quella di creare problemi nei pazienti, per poi poter provare a rianimarli e prendersi il merito di averli salvati davanti agli altri.

L'infermiere secondo l'accusa avrebbe ucciso anche "per noia" Al di là della voglia di mettersi in luce tra i colleghi, secondo la Procura tedesca Niels Hoegel avrebbe fatto tutto questo anche “per noia”. Alla sbarra Hoegen ha ammesso i delitti, almeno quelli che ha affermato di ricordare. L’infermiere avrebbe ucciso cento pazienti in circa cinque anni, tra il febbraio del 2000 e il mese di giugno 2005. Le sue vittime – che stamane sono state ricordate in aula con un minuto di silenzio – avevano un’età compresa tra i trentaquattro e i novantasei anni. Al processo in corso a Oldenburg centoventi persone si sono costituite parte civile per sapere cosa sia accaduto ai loro parenti. Nel corso dell'udienza di oggi, il giudice che presiede la Corte ha definito “spiacevole” il fatto che, proprio nel giorno di apertura del processo, sia stata resa pubblica l'intenzione di fare un'opera teatrale sulla vicenda.

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