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Infermiera avvelenava pazienti malati terminali per farli morire fuori dal suo turno

L’infermiera 31enne ha ammesso i decessi spiegando che voleva evitare la briga di dover avvisare le famiglie dei pazienti morti così faceva in modo che morissero nei turni dei colleghi.
A cura di A. P.
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Per lei dover far fronte ad un decesso nel reparto ospedaliero in cui operava era una scocciatura enorme , per questo avrebbe messo in atto una orribile strategia di morte: avvelenare tutti i pazienti in stato terminale in modo che morissero nelle ore successive e cioè nei turni dei colleghi e non durante il suo orario di lavoro. Sono le pesantissime accuse di cui deve rispondere una infermiera giapponese di 31 anni, ex dipendente presso l'Ospedale di Oguchi, vicino Tokyo, Ayumi Kuboki. Per l'accusa la donna avrebbe individuato i pazienti anziani più deboli e poi li avrebbe avvelenati iniettando loro disinfettante nelle flebo senza farsene accorgere.

La donna avrebbe continuato a farlo se una collega del turno successivo non si fosse accorta della presenza di strane bollicine nelle flebo. Così è partita la segnalazione che ha dato via ad una lunga e complicata inchiesta che ha portato infine all'arresto della 31enne. Dal primo caso di un 88enne  trovato con un'alta concentrazione di soluzione antisettica nel sangue, infatti, si è risalito alla morte di tanti altri pazienti per lo stesso motivo: alla fine alla infermiera sono stati imputati ben venti decessi. A incastrarla  le analisi della polizia sulle divise indossate dalle infermiere responsabili dei pazienti del reparto: solo sulla sua è stato trovato l'antisettico mortale. Interrogata, la donna ha ammesso le sue colpe giustificandosi col fatto che voleva evitare la briga di dover avvisare e spiegare le morti alle famiglie dei pazienti.

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