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Infermiera arrestata a Piombino, l’avvocato: “Non è sua la voce intercettata”

Secondo l’avvocato di Fausta Bonino una delle frasi incriminate non sarebbe stata pronunciata dall’infermiera attualmente in carcere con l’accusa di 13 omicidi, ma da una collega.
A cura di Susanna Picone
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La difesa di Fausta Bonino, l’infermiera di 55 anni arrestata perché ritenuta responsabile di 13 decessi avvenuti all’ospedale di Piombino, avrebbe scoperto un errore nelle intercettazioni del Nas nell’inchiesta sulle morti sospette. Si tratta di uno scambio di voce: la persona che parla nelle intercettazioni non sarebbe, secondo l’avvocato Cesarina Barghini, Fausta Bonino, appunto l’infermiera accusata dei 13 omicidi, ma una sua collega. La frase ha la sua importanza in quanto gli inquirenti vi vedono un possibile pericolo di inquinamento delle prove, con cui è stata affermata la necessità del carcere per la donna. “Invece – secondo l’avvocato Barghini – le voci sono ben distinte, e non solo la frase non è di Fausta Bonino ma ascoltando l’audio integrale si capisce che era stata detta da una terza persona, da individuare, alla collega infermiera che poi la riporta a Fausta”. “È nell’ordinanza come se questa frase provasse che Fausta Bonino avesse voluto invitare le colleghe a essere reticenti. In realtà c‘è un errore di trascrizione, hanno indicato il suo nome ma la voce non è sua”, ha spiegato ancora l’avvocato.

L'interrogatorio dell'infermiera – L’avvocato, che voleva i domiciliari per la sua assistita, ha fatto ricorso al Riesame e consegnerà un’integrazione alla richiesta di scarcerazione rilevando l’errore di trascrizione. Ieri Fausta Bonino è stata interrogata nel carcere di Pisa da pm e Nas. L'interrogatorio in carcere è durato diverse ore perché “sono state fatte sentire alla mia cliente tutte le intercettazioni integrali da dove provengono le frasi riportate nell'ordinanza, proprio come lei aveva chiesto nell'interrogatorio di garanzia”, ha spiegato il legale.

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