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Indonesia. Erutta il vulcano Agung, chiuso l’aeroporto di Bali: centinaia di voli cancellati

Lo scalo indonesiano è rimasto chiuso per 12 ore a causa della cenere prodotta dall’attività del vulcano Agung, lo stesso che lo scorso novembre aveva causato problemi per settimane e che nel ’63 provocò la morte di 1.600 persone.
A cura di Biagio Chiariello
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inL'aeroporto di Bali è rimasto chiuso per 12 ore a causa dell'eruzione di cenere dal vulcano Agung, lo stesso che lo scorso novembre aveva causato enormi disagi allo scalo per diverse settimane. Lo hanno comunicato le autorità aeroportuali, aggiungendo di sperare di riprendere le operazioni in serata. Sono stati annullati 450 voli, e interessati ben 75mila viaggiatori, secondo quanto si legge sulla Reuters. Dall'aeroporto Ngurah Rai passano 400 voli al giorno, ricevendo gran parte dei cinque milioni di turisti che visitano l'isola ogni anno.

Vulcano Agung di nuovo in attività

L'attività vulcanica è cominciata durante la giornata di giovedì e ha generata una colonna di cenere alta circa 2500 metri e secondo le previsioni, i venti potrebbero trasportare tali ceneri fino a Giava, una delle aree più densamente popolate del Paese. Tuttavia, le autorità non hanno innalzato il livello di pericolo, che rimane ancora “arancione”. La decisione di chiudere l’aeroporto è legata principalmente al fatto che la cenere vulcanica può danneggiare i motori degli aerei e i sistemi di raffreddamento, oltre a costituire un grosso problema per la visibilità. L'area del monte Agung, nel nord-est di Bali, è stata evacuata fino a quattro chilometri dal cratere.

L'eruzione del '63 fece circa 1.600 vittime

L’ultima importante eruzione dell’Agung è avvenuta nel 1963 e ha provocato circa 1.600 vittime. Circa un miliardo di tonnellate di detriti erano state rilasciate nell’atmosfera fino a Giacarta, a mille chilometri di distanza, causando un’oscurità che aveva abbassato la temperatura del globo di 0,3 gradi nell’arco di un anno. L’Indonesia, che ha il maggior numero di vulcani attivi al mondo, si trova sulla “cintura di fuoco del Pacifico”, una zona di collisione tra placche tettoniche, teatro di numerosi terremoti ed eruzioni vulcaniche.

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