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India, bruciata viva dal cognato per aver opposto resistenza a un tentativo di stupro

La vittima è una ragazza indiana di 27 anni che sarebbe stata bruciata viva dal cognato in un villaggio dello Stato di Uttar Pradesh. È morta quasi subito perché nessuno ha potuto soccorrerla spegnendo le fiamme.
A cura di S. P.
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Avrebbe reagito a un tentativo di violenza e per questo sarebbe stata bruciata viva. Arriva dall’India la tragica notizia della morte di una ragazza di ventisette anni, apparentemente uccisa dal cognato in un villaggio dello Stato di Uttar Pradesh. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Pti, che ha riportato la notizia ripresa da diversi media indiani, la ventisettenne – identificata solo col nome di Neelam – sarebbe stata appunto bruciata viva per aver opposto resistenza a un tentativo di stupro del cognato.

L’omicidio la scorsa notte, a denunciarlo il padre della vittima La polizia ha riferito che il delitto è avvenuto la notte scorsa nel villaggio di Labhari dove Neelam, che era vedova, viveva da sola. Da quanto si è appreso, la donna è morta quasi subito nel suo villaggio perché nessuno ha potuto soccorrerla spegnendo le fiamme. Il padre della vittima avrebbe presentato una denuncia e la polizia ha avviato una caccia all'uomo per trovare Jetendra, l'uomo sospettato del brutale delitto.

Il commento del direttore per l'Asia meridionale di Human Rights Watch – Commentando l'inarrestabile serie di aggressioni nei confronti di donne di tutte le età in India il direttore per l'Asia meridionale di Human Rights Watch, Meenakshi Ganguly, ha ricordato che “cinque anni fa il mortale stupro su un autobus a New Delhi della studentessa Jyoti Singh Pandey da parte di un branco ha rotto il silenzio sulla violenza sessuale in India e portato ad una serie di riforme del diritto penale su questa materia”. “Esistono quindi strumenti giuridici e sociali per intervenire – ha spiegato – ma molto resta da fare per fare sì che la polizia, i medici e i tribunali trattino le vittime con dignità”.

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