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Indagine Fnsi: l’85% delle giornaliste ha subito molestie sessuali

L’indagine, effettuata con questionari anonimi, promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e condotta da Kairos Ricerche: “Risultati sono orientativi, vanno presi con cautela ma identificano situazione di forte disagio fra le donne”, ha commentato la curatrice Linda Laura Sabbadini.
A cura di Susanna Picone
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L'85 percento delle giornaliste dice di aver subito molestie sessuali almeno una volta nel corso della carriera. È questo uno dei dati emersi dalla prima indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media condotta dalla Commissione Pari Opportunità della Fnsi in collaborazione con Casagit, Inpgi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Agcom e con la consulenza della statistica Linda Laura Sabbadini. I risultati dell’indagine sono stati presentati stamane nella sede del sindacato. Delle giornaliste che lavorano come dipendenti dei media (in quotidiani, tv e agenzie di stampa, esclusi i periodici) che ha dichiarato di aver subito molestie il 66,3 percento fa riferimento agli ultimi 5 anni. Il 42 percento invece è stata vittima di una qualche forma di molestia nell'ultimo anno, in piena campagna #metoo. Sono stati inviati 2775 questionari e le risposte sono state 1132, il 42 percento del totale. “Risultati sono orientativi, vanno presi con cautela – ha commentato Linda Laura Sabbadini – ma identificano situazione di forte disagio fra le donne”.

Dalle battute a sfondo sessuale ai ricatti – Gli episodi di molestie hanno riguardano persone di tute le età. Battute a sfondo sessuale, insulti e svalutazione sono la più diffusa forma di molestia. Metà delle giornaliste intervistate ha detto di aver subito almeno una volta nella vita pressioni, avances o è stata seguita o controllata. E ci sono i gesti e le telefonate oscene, i commenti sessuali, le minacce di violenza e violenze tentate, minacce di diffondere immagine intime. In un caso su tre le giornaliste hanno dichiarato di aver subito ricatti sessuali. “Molto grave che nel 20 percento dei casi il ricatto sia arrivato nel momento in cui la giornalista era alla ricerca di lavoro”, ha sottolineato Sabbadini. Tutti abusi perpetrati in 3 casi su 4 nelle redazioni, alla presenza di altri colleghi o in una stanza chiusa. Chi molesta ha più di 45 anni ed è in genere un superiore. Il 60 percento delle vittime ha parlato di quanto accaduto con altri colleghi, ma non con superiori, con il sindacato o con la polizia. Solo il 2 per cento ha dichiarato di aver denunciato l'accaduto.

Raffaele Lorusso: "Serve un cambio di passo culturale" – “Questa indagine dimostra che il tema delle molestie sessuali non è estraneo alle redazioni – ha osservato il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, –. Si usa troppo spesso un linguaggio penalizzante per le donne, ma la professione sta evolvendo e anche noi uomini siamo chiamati a una evoluzione del nostro comportamento. Serve un cambio di passo culturale anche nelle redazioni. Esiste un codice europeo contro le molestie già recepito da numerosi Paesi e anche da Cgil, Cisl e Uil. È nostro impegno portarlo anche ai tavoli dei rinnovi contrattuali per farlo diventare parte dei contratti di lavoro della categoria, come le carte deontologiche sono la spina dorsale della nostra professione”.

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