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Incidenti in montagna, tre alpinisti morti in 48 ore sul Monviso

Tre persone hanno perso la vita in due giorni sulla stessa montagna nel Cuneese: ieri è stato recuperato il corpo di un escursionista di Biella, stamane quelli di due alpinisti della Val di Susa.
A cura di S. P.
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Tre vittime in poche ore sul Monviso. Il primo a perdere la vita, lunedì scorso, è stato un esperto escursionista – un uomo di 59 anni di Biella, Massimo Canella – deceduto dopo una caduta lungo la parete sud del Monviso. L’escursionista si stava arrampicando insieme a quattro compagni di cordata, tra cui il figlio 20enne, quando è precipitato a valle per circa 200 metri. Il suo corpo è stato recuperato martedì. Oggi invece sono stati ritrovati i corpi di altri due alpinisti caduti ieri pomeriggio nella zona di Punta Venezia. Le ultime due vittime erano due uomini originari della valle di Susa, amici di lunga data. Si chiamavano Franco Candetti e Marino Ambrosia, erano colleghi di lavoro alla Irem, azienda di macchinari per l’energia elettrica di Borgone di Susa, e condividevano la passione per la montagna. I due sono precipitati mentre percorrevano i sentieri sul versante del Monviso verso la valle Po, ad una quota di circa 2.700 metri.

L'allarme era stato dato ieri da un altro alpinista francese e subito erano cominciate le ricerche, ostacolate però dalla fitta nebbia. Stamani il ritrovamento nei pressi del Sentiero del Postino, sul massiccio del Monviso, nel versante della valle Po, oltre i 2.000 metri. Roberto Isabello, presidente del Cai di Almese, ha ricordato Franco Candetti come un alpinista molto esperto: “Non riesco a credere che sia potuto accadere a lui. Era un alpinista molto esperto, con anni di escursioni alle spalle, un nostro socio storico”. “Come Franco – ha detto invece all’Ansa Osvaldo Vair, presidente del Cai di Bussoleno, – anche Marino era un alpinista prudente, con tanti anni di esperienza alle spalle. Io stesso, se lo avessi avuto come compagno di cordata, mi sarei sentito assolutamente al sicuro. I due erano davvero una coppia ben assortita, sia come amici che come alpinisti”.

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