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Incidente su piattaforma Eni, recuperato il corpo di Egidio Benedetto

Recuperato il corpo senza vita di Egidio Benedetto, l’operaio 63enne morto a seguito dello spaventoso incidente avvenuto martedì sulla piattaforma ENI a circa sessanta chilometri a largo di Ancona. Il cadavere giaceva a circa 70 metri di profondità ancora nella cabina della gru che si è staccata dalla piattaforma e si è adagiata sul fondo.
A cura di Antonio Palma
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Dopo ore di lavoro da parte dei soccorritori, è stato recuperato il corpo senza vita di Egidio Benedetto, l'operaio 63enne residente a San Salvo in provincia di Chieti, morto a seguito dello spaventoso incidente avvenuto martedì sulla piattaforma ENI "Barbara F", a circa sessanta chilometri a largo di Ancona. Per individuare e recuperare il cadavere è stato necessario far arrivare sul posto un mezzo speciale dei vigili del Fuoco, un ROV (Remotely Operated Vehicle – veicolo subacqueo filoguidato a controllo remoto) che ha lavorato per tutta la notte. La salma infine è stata recuperata a circa 70 metri di profondità poco prima delle 5. Il corpo del 63enne era ancora nella cabina della gru che si è staccata dalla piattaforma e si è adagiata sul fondo mentre la parte rimanente del braccio della gru era rimasta attaccata allo scafo del Supply Vessel ALINN B che stava operando sulla piattaforma Eni.

Dopo il recupero, la salma della vittima è stata subito trasbordata su una motovedetta del la Guardia Costiera che l'ha trasportata in porto ad Ancona dove è giunta intorno alle 7. Lo sbarco è avvenuto però solo dopo l’intervento del medico legale e dopo l'ok dell’Autorità Giudiziaria che indaga sull'accaduto. Per un beffardo destino Egidio Benedetto è tornato a terra proprio quando aveva detto prima di partire: ieri infatti sarebbe dovuto essere il suo ultimo giorno di lavoro prima del turno di riposo. "Era una bravissima persone, sempre gentile. Innamorato del mare, faceva con passione il suo lavoro ed era sempre sorridente" hanno ricordato gli amici. Egidio Benedetto, originario di Montenero di Bisaccia (Campobasso), da tempo viveva a San Salvo dove lascia moglie e due figli.

Il ferito: "Abbiamo visto la gru cadere verso di noi"

Intanto stanno meglio i due operai rimasti feriti nello stesso incidente di martedì. Per entrambi, che lavoravano per una ditta esterna, sono state escluse conseguenze gravi anche se ci vorrà del tempo per riprendersi. "È successo tutto in pochi secondi. Io e il mio collega eravamo in basso, a bordo dell’imbarcazione e lavoravamo alle operazioni di scarico di una grande bombola di azoto. All'improvviso abbiamo visto la gru cedere e cadere dall’alto verso di noi" ha raccontato il 42enne Giuseppe Berardi, che insieme al 52enne Carmelo Catalano è ricoverato all'ospedale di Ancona. "Per quello che posso immaginare, credo sia stato il gancio della gru che è caduta in mare. E’ possibile che prima sia finita sulla barca e poi in mare, sono stati attimi di grande confusione. Il tempo di sollevare lo sguardo in alto e ho sentito un colpo alla testa da allora non ho capito più nulla,  il casco mi ha salvato la vita" ha concluso l'uomo.

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