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Incidente Povegliano, niente carcere per Christian Barzan: “Caduti gli indizi per il delitto”

Il gip di Treviso, Angelo Mascolo, ha accolto la richiesta di scarcerazione per Christian Barzan, il 21enne di Quinto coinvolto in un incidente stradale a Povegliano, nel quale perse la vita Giuseppina Lo Brutto. Sono caduti gli indizi a favore delle accuse di omicidio volontario, tentato omicidio, stalking e violenza sessuale. Resta solo quella per il reato di omicidio stradale: “Sono molto contento che la verità inizi ad emergere”.
A cura di Ida Artiaco
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Niente carcere per Christian Barzan, il 21enne di Quinto coinvolto in un incidente stradale verificatosi lo scorso 7 giugno a Povegliano, nel quale perse la vita una donna, Giuseppina Lo Brutto. Il gip di Treviso, Angelo Mascolo, ha così accolto l'istanza di revoca della custodia cautelare in carcere presentata dal difensore del ragazzo, l'avvocato Fabio Crea, seppur parzialmente, dal momento che, pur cadendo le accuse di omicidio volontario, tentato omicidio, stalking e violenza sessuale per "mancanza di indizi", resta per il lui il reato di omicidio stradale, per il quale è stato disposto l'obbligo di dimora. A far cambiare idea al giudice sarebbero stati da un lato l'interrogatorio di garanzia reso dal 21enne e dall'altro la memoria difensiva depositata dal suo legale, che avrebbero indotto il togato a rivalutare in modo negativo le dichiarazioni dell'ex fidanzata di Christian, con la quale aveva avuto una relazione durata 6 anni, terminata lo scorso gennaio, e sua principale accusatrice.

"L'incidente è stato causato da una disattenzione, stavo cercando di impedirle di aprire la portiera dell'auto mentre in corsa, non volevo ucciderla o uccidermi", ha detto il ragazzo davanti al gip. Gli indizi che non non sussisterebbero più sono quelli in relazione alla possibilità che abbia volutamente lanciato la macchina contro quella della 62enne per uccidersi e uccidere la ex fidanzata Giorgia, dall'altro allo stupro di cui la ragazza dice di essere stata vittima nelle ore precedenti alla tragedia e allo stalking di cui sempre la 21enne ha accusato il giovane. Resta, nell'ordinanza, solo l'omicidio stradale e per questo la misura restrittiva è stata attenuata in obbligo di dimora nel Comune di Quinto di Treviso. "Il giudice ha rivalutato l’impianto accusatorio sulla base dell’interrogatorio reso da Christian. Abbiamo inoltre fornito nuovi elementi, per i quali avevamo già depositato alla procura richiesta di approfondimento che anche il gip ha sollecitato", è stato il commento dell'avvocato Crea. Il 21enne, dunque, non appena dimesso dall'ospedale dove si sta ancora riprendendo, potrà fare ritorno a casa. "Sono molto contento che la verità inizi ad emergere anche se sono molto triste perché in quell’incidente ha perso la vita una persona", ha fatto sapere ancora tramite il suo avvocato.

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