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Incidente bus Erasmus, Boschi chiede giustizia per le famiglie delle vittime. E si commuove

Durante la discussione di una sua interpellanza al Governo l’onorevole Boschi chiede che si arrivi al più presto alla verità: “Il Governo ha il dovere di difendere la dignità e la memoria di sette nostre figlie, sorelle, connazionali. Vogliamo giustizia non vendetta. Senza giustizia sarebbe come se venissero uccise di nuovo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il governo Conte deve dare risposte alle famiglie delle ragazze scomparse in Spagna e a tutti gli italiani". Lo ha detto l'onorevole Maria Elena Boschi (Pd) che oggi è intervenuta alla Camera durante la discussione di una sua interpellanza al Governo sul tragico incidente stradale in Spagna, in cui tre anni fa persero la vita un gruppo di ragazze in Erasmus, tra cui sette giovani italiane. "Il Governo deve far sentire la propria voce – ha proseguito Boschi – Noi abbiamo fin da subito lavorato con Renzi e Gentiloni affinché venisse accertata la verità ma, a tre anni di distanza, quelle tragiche morti restano ancora senza colpevoli per l'inaccettabile superficialità e lentezza dei processi spagnoli". Boschi, che al momento della tragedia era ministra (e poi  sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio) nel pronunciare queste parole si commuove.

La disgrazia è avvenuta il 20 marzo 2016: l'autobus, partito da Valencia, era diretto a Barcellona. Su quel pullman della morte viaggiavano Francesca Bonello, Lucrezia Borghi, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza ed Elisa Valent. L'autista, che in un primo momento si era preso la responsabilità dell'accaduto, dichiarando di aver avuto un colpo di sonno, nelle fasi successive dell'indagine ha ritrattato questa versione, puntando il dito contro le cattive condizioni della strada e contro l'inefficienza del mezzo. Gli inquirenti spagnoli hanno chiesto due volte l'archiviazione del caso, salvo poi riaprire un fascicolo lo scorso luglio. Ma per i parenti delle vittime la verità resta ancora un miraggio.

"Non si tratta di una rivendicazione di parte, ma il Governo ha il dovere di difendere la dignità e la memoria di sette nostre figlie, sorelle, connazionali. Vogliamo giustizia non vendetta. Senza giustizia sarebbe come se venissero uccise di nuovo" ha concluso Boschi.

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