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Incidente a Bologna, M5S contro Pd: “Usare la strage per rilanciare la Tav è da sciacalli”

Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano attacca su Twitter il dem Anzaldi: “Le affermazioni di Anzaldi sull’incidente di ieri a Bologna sono vergognose. Non si tratta di semplici strumentalizzazioni ma di fatti gravissimi”. Il deputato Pd: “Ecco a cosa serve la Tav, a far viaggiare più merci su rotaia e ridurre il numero di camion in strada, a ridurre il rischio che una distrazione provochi una strage”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo lo schianto e il crollo del ponte dell'autostrada A14 a Bologna è il momento delle polemiche. Il sottosegretario agli Esteri e deputato MS Manlio Di Stefano attacca il Pd: "Usare le tragedie per fare propaganda politica è da sciacalli. Le affermazioni di Anzaldi sull'incidente di ieri a Bologna sono vergognose. Non si tratta di semplici strumentalizzazioni ma di fatti gravissimi: con queste parole Anzaldi dimostra solo di aver sacrificato la dignità sull'altare della più becera zuffa politica. Silenzio e rispetto, dopo tanto dolore!".

Il deputato pentastellato si riferisce alle dichiarazioni del deputato Michele Anzaldi su Twitter, che scrive: "La grave esplosione di Borgo Panigale è stata causata dal mancato stop di un'autocisterna, come si vede dal video. Ecco a cosa serve la Tav, a far viaggiare più merci su rotaia e ridurre il numero di camion in strada, a ridurre il rischio che una distrazione provochi una strage". Manlio Di Stefano non accetta che il deputato dem associ l'incidente di ieri alle distanze, che sono emerse negli ultimi giorni a proposito della linea dell'alta velocità Torino-Lione, opera voluta dalla Lega e da Salvini, ma considerata assolutamente non prioritaria dal M5S.

Anche il senatore del M5S Alberto Airola attacca il deputato del Partito Democratico: "Michele Anzaldi nessun pudore eh? Nessun rispetto, ogni cosa anche un dramma, una tragedia così, la strumentalizzi. Cancella questo abominio di tweet Anzaldi. Per piacere".

Per il Pd il governo giallo-blu si è arenato, ed evita di prendere decisioni su questioni urgenti. Una situazione di stallo che rischia di portare verso un"involuzione': "Stiamo andando verso la "decrescita infelice". Condivido le considerazioni di Angelo Panebianco sul Corriere di domenica. L'Italia è esposta seriamente al rischio di un governo animato da pulsioni antiscientifiche e antimoderne, da una forma di luddismo nei confronti di tutto cioè che è sviluppo e crescita" – sottolinea Piero Fassino, deputato dem ed ex sindaco di Torino, sostenitore della Tav – "Si parla della Tav non sapendo bene di cosa si parli. Intanto non è una ferrovia locale, ma un tratto essenziale di quel grande corridoio di mobilità che va dalla Russia all'Atlantico. Se si pensa di bloccare l'alta velocità in Val di Susa e, secondo i proponimenti del ministro Toninelli, anche da Brescia a Trieste, non è che quel corridoio europeo non si realizzerà". Secondo Fassino "si sceglierà un altro percorso, passando per Austria, Baviera e Francia, con il risultato di isolare l'Italia da una grande vena di flussi di persone, merci e tecnologie. Un enorme danno per il nostro Paese". Quanto ai costi, "stiamo parlando di un'opera che ha un contributo europeo a fondo perduto del 40% del costo dell' infrastruttura. E quanto alla copertura della restante parte, in tutte le grandi opere l'ammortamento avviene lungo un arco temporale di decenni. Così come i ‘benefici' si misurano non sull'oggi, ma su un tempo di medio periodo. Quando si progettò l'Autostrada del Sole non c'erano i flussi di traffico di oggi, ma allora si pensò ai flussi futuri".

Sulla Tav le posizioni nel governo sembrano però ancora distanti, nonostante le continue rassicurazioni dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sul fatto che la maggioranza terrà e non andrà in crisi sulla questione delle grandi opere. L'obiettivo resta quello di trovare un accordo "per andare avanti e non tornare indietro", spiega Salvini, dal momento che il Paese necessita di infrastrutture più moderne.

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