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Inchiesta sull'”infermiera killer” di Piombino: si indaga su altre 35 morti sospette

Nei prossimi giorni verranno riesumate le salme delle persone presumibilmente uccise dall’infermiera.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Livorno farà riesumare nei prossimi giorni le salme dei pazienti deceduti in circostanze anomale all’ospedale Villamarina di Piombino tra il gennaio 2014 e il settembre 2015 dopo essere stati trattati dall'infermiera Fausta Bonino. Ma i pubblici ministeri vogliono vederci chiaro anche su altre 35 morti sospette verificatesi nello stesso reparto in un lasso di tempo più ampio. L’inchiesta “morte in corsia”, tramite questi nuovi accertamenti, cerca ulteriori prove in grado di rafforzare le accuse in vista di un eventuale e probabile processo a carico della Bonino, mentre gli ispettori del Ministero della Salute da ieri sono a lavoro per effettuare ispezioni approfondite.

Ieri i carabinieri del Nas hanno effettuato una riunione in Procura con il pubblico ministero Massimo Mannucci, titolare dell’indagine, decidendo la riesumazione per verificare le cause dei decessi. A chiedere che venissero effettuate nuove autopsie era stato il legale di Fausta Bonino, l’infermiera di 55 anni accusata di aver ucciso tredici pazienti attraverso l’iniezioni di eparina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale piombinese. La donna, come si ricorderà, era stata arrestata mentre rientrava da un viaggio a Parigi insieme al marito.

Il problema che gli inquirenti dovranno affrontare è però che dalla riesumazione dei cadaveri sarà possibile stabilire le cause dei decessi, ma impossibile rintracciare tracce di eparina, l’anticoaugulante con cui l’infermiera avrebbe commesso i delitti. Perché, dunque, procedere ugualmente con la riesumazione? Secondo gli investigatori in questo modo sarà possibile rintracciare sui resti di sette cadaveri dei "tratti comuni", in particolare che la causa della morte sia stata un’emorragia. Come spiega Il Tirreno "il passo successivo è quello di acquisire le loro cartelle cliniche, verificare la causa della morte e successivamente incrociare i dati con quelli che riguardano la presenza dell’infermiera nel reparto". Nel frattempo è emerso che negli ultimi anni Fausta Bonino ha sempre effettuato il turno pomeridiano e che i tredici decessi che le vengono contestati sono avvenuti in un orario compatibile con la sua presenza in ospedale.

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