19 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Incendi Val Susa, dopo 10 giorni la terra continua a bruciare: “Più forti dell’emergenza”

Ancora attivi alcuni focolai nei territori della Città metropolitana di Torino, dopo che già migliaia di ettari di terreno sono andati distrutti e centinaia di persone sono state evacuate. Il peggio è stato evitato grazie al lavoro dei vigili del fuoco, dei cittadini e dei volontari AIB: “Un muro di fuoco: mai visto niente del genere”.
A cura di Ida Artiaco
19 CONDIVISIONI
Immagine

È da circa dieci giorni che la Val Susa non smette di bruciare. Nei giorni scorsi si sono sviluppati una decina di focolai che hanno distrutto migliaia di ettari di terreno e fatto evacuare centinaia di persone, per il rischio che le fiamme arrivassero a lambire le loro abitazioni. Ma l'emergenza è ancora lontana dall'essere superata. Anche se la situazione con il passare dei giorni e il miglioramento delle condizioni climatiche si è evoluta in senso positivo, roghi sono ancora attivi, secondo la direzione regionale del dipartimento dei vigili del fuoco, in alcune aree della Città metropolitana di Torino, in particolare nei comuni di Locana, Sparone e Ribordone, nel canavese; nella zona di Cumiana, Giaveno, Frossasco e Cantalupa, tra la Val Susa e la Val Sangone; tra Novalesa e Mompantero, sempre in Val Susa.

Sono invece in fase di bonifica i territori dei comuni di Pietraporzio e Casteldelfino, in provincia di Cuneo, dove nei giorni scorsi sono stati estinti gli incendi. Una situazione che ha creato numerosi disagi e danni: secondo dati della Camera di commercio di Torino, ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco, e risollevare le numerose attività economiche che sono legate a questo territorio. Tuttavia, è stato evitato il peggio grazie soprattutto al lavoro dei vigili del fuoco, degli uomini dell'AIB, il corpo antincendi boschivi, e alla collaborazione dei cittadini, anche se il forte vento dei giorni scorsi ha reso più complicate le operazioni di spegnimento.

"Le fiamme erano alte 35 metri, praticamente un muro di fuoco: mai vista qualcosa del genere – ha raccontato uno dei volontari dell'AIB ai microfoni di Fanpage.it -. AIB è nata 35 anni fa. Siamo preparati perché ogni squadra conosce il territorio comunale di riferimento. La popolazione è stata molto collaborativa e ha capito la gravità della situazione. A Mompantero molti ragazzi hanno disboscato e pulito, ci hanno dato una grossa mano". Gli fa eco un collega, che sempre ai microfoni di Fanpage.it ha detto che "chi sta nei territori sa poi come difenderli: potrebbe ancora crollare la Repubblica ma noi ci salveremo. Una comunità di montagna come la nostra che stabilisce relazioni forti ha gli strumenti per superare le emergenze".

Minacce ai sindaci: "Dovete bruciare"

Intanto, l'emergenza diventa anche se soprattutto politica. In particolare i sindaci di Susa e Mompantero, Sandro Plano e Piera Favro, tra i più colpiti dalle fiamme, vanno all'attacco di "chi in questi giorni ha criticato, deriso, insultato. Abbiamo ricevuto telefonate anonime in piena notte. "Plano devi morire", "Favro devi bruciare" sono due tra i commenti circolati su Facebook – hanno spiegato i due amministratori -. Siamo certi di aver fatto, con i nostri limiti, tutto quello che dovevano fare come primi cittadini. Abbiamo perciò dato l'incarico a un nostro legale per valutare se sussistono gli estremi di un'azione legale per vilipendio e diffamazione a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni". Ancora poco chiara, inoltre, l'origine dei roghi. "Qualcuno ha cercato di approfittare della situazione, ostacolato, qualcuno ha scatenato l'incendio per disattenzione, qualcuno forse ha volontariamente dato fuoco al bosco – hanno sottolineato i due sindaci -. Questi, se individuati, vanno denunciati. Poi ci sono i curiosi che intralciano, quelli che hanno cercato visibilità, oppure chi in questi giorni hanno criticato, deriso, insultato: hanno un nome e un cognome e abbiamo deciso di non porgere l'altra guancia".

19 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views