Incendi di Caronia, nessun mistero: arrestato 26enne, dolo per avere soldi
Per mesi e mesi nessuno è riuscito a spiegarsi come potessero essersi verificati quegli incendi appiccati a Caronia, in provincia di Messina, nella frazione di Canneto. Si era parlato di eventi inspiegabili e misteriosi. Ma ieri i Carabinieri del comando provinciale di Messina hanno arrestato G. P., un ragazzo di 26 anni. Ci sarebbe la sua mano dietro quegli incendi. I militari dell’Arma hanno anche notificato un avviso di garanzia al padre, che è il presidente del comitato vittime e chiedeva aiuti per le famiglie colpite dal fenomeno. Gli investigatori, che da diversi anni si occupano del caso, avevano sospetti nei suoi confronti da tempo, confermati in seguito dalla registrazione di alcuni video. Già nell’autunno scorso era emerso che le autorità stavano prendendo in seria considerazione l’ipotesi del piromane, o comunque la pista dolosa.
Dolo per avere aiuti economici
Le indagini, portate avanti dal coordinamento della Procura di Patti, non sembrano lasciare dubbi agli investigator: i roghi misteriosi sono opera del giovane, ora agli arresti domiciliari, con la complicità del padre. Quest'ultimo, come detto, è anche diventato il presidente del comitato locale di residenti che chiedeva aiuti economici alle istituzioni per i cittadini colpiti proprio dalla calamità. I roghi avevano generato nei residenti una situazione di forte disagio e alcuni sono stati costretti anche ad abbandonare le loro case.
Tra le ipotesi avanzate anche quella degli UFO
La vicenda di Caronia divenne di interesse nazionale quando alcuni giornali e trasmissioni televisive iniziarono a occuparsene nel 2004. Voyager, la trasmissione della RAI dedicata ai misteri, vi dedicò ampio spazio. Si era parlato di oggetti che prendevano fuoco dal nulla, con testimoni pronti a giurare che mobili ed elettrodomestici erano stati improvvisamente avvolti dalle fiamme. E così per spiegare il fenomeno alcuna avevano anche avanzato l’ipotesi di misteriosi campi magnetici e degli Ufo.