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In un arcipelago australiano si sono accumulati 414milioni di rifiuti di plastica

Centinaia di milioni di rifiuti plastici si sono accumulati sulle isole Cocos, un arcipelago a duemila chilometri dall’Australia semi disabitato.
A cura di Davide Falcioni
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Bottiglia di plastica a Pensacola Beach (Foto di J. Raedle/GettyImages)
Bottiglia di plastica a Pensacola Beach (Foto di J. Raedle/GettyImages)

414 milioni di pezzi di plastica – una vera e propria invasione per un peso complessivo di quasi 300 tonnellate – sono stati trasportati dalle correnti dell'oceano sulle isole Cocos, un arcipelago che si trova a circa duemila chilometri di distanza dalle coste australiane. Tra i rifiuti ci sono oltre un milione di scarpe e un numero di spazzolini da denti superiore a 370mila, oltre a centinaia di migliaia di cannucce, sacchetti e cotton fioc. A renderlo noto un dossier pubblicato sulla rivista “Scientific Reports“.

Secondo lo studio della prestigiosa rivista scientifica i poco meno di 0,6 chilometri quadrati di spiagge dell’arcipelago delle Cocos sono ricoperti da oltre 400 milioni di unità di rifiuti di plastica, poliuretano, metallo e vetro. Il peso totale stimato è di ben 238 tonnellate. Il dossier è stato condotto esaminando 25 spiagge delle sette isole principali, che rappresentano l'88% dei poco più di 14 chilometri quadrati di questo arcipelago. Secondo gli autori del report, poiché ci sono poche fonti locali di inquinamento e poche interferenze umane (la popolazione locale conta circa 100 abitanti) è evidente che questo tipo di isole remote "può fungere da monitor dell’inquinamento marino, fornendo una visione unica delle tendenze con cui si accumulano i rifiuti”.

Nel complesso i rifiuti di grandi dimensioni costituivano circa il 25% della spazzatura rinvenuta ma i più numerosi erano i pezzi piccoli, soprattutto frammenti di oggetti più grandi, che rappresentavano più del 60% di tutti i detriti presenti. Oltre il 95% di ciò ciò che è stato trovato sulle Cocos era composto di materie plastiche. Ma come se non bastasse i ricercatori sono convinti che sarebbero quasi 340 milioni i rifiuti sepolti fino a 10 centimetri sotto la sabbia, un dato che aggrava una situazione già drammatica. Anche in questo caso gli scienziati hanno lanciato l’allarme: se non si sviluppano rapidamente misure in grado di limitare la produzione e il consumo di materie plastiche, l'inquinamento dei mari sarà irreversibile con conseguenze disastrose sull'ecosistema.

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