438 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

In Russia è messa al bando la “propaganda omosessuale”

In Russia si torna indietro nel tempo. Al Medioevo precisamente. Il parlamento di San Pietroburgo ha, infatti, approvato una bozza di legge che equipara di fatto le manifestazioni come i Gay-pride alla propaganda della pedofilia. Un provvedimento necessario dal momento che nella città dilaga “un’ondata di perversione sessuale”, dicono i promotori.
A cura di Biagio Chiariello
438 CONDIVISIONI
a san pietroburgo multati gay lesbische transgender

Con un voto quasi unanime il parlamento di San Pietroburgo ha approvato la prima bozza di una legge che vieterebbe quella che la stampa russa ha etichettato come "propaganda omosessuale." Se vogliamo essere precisi il legislatore si opporrà "alle azioni pubbliche, mirate a sostenere la sodomia". Verranno, dunque, multati tutti coloro che decideranno di ammettere pubblicamente le proprie inclinazioni omosessuali, e quindi "lesbismo, bisessualità, e transgenderismo tra i minorenni. Le sanzioni vanno da 3.000 rubli (circa 75 euro) , per gli individui, a cinquantamila rubli (1.200 euro), per le organizzazioni. In pratica sia le multe, che il linguaggio utilizzato per motivare i "reati" vengono equiparati alla pedofilia. Come a dire che l'ultimo Europride di Roma è stata una manifestazione di pedofili.

E c'è chi, come il presidente del parlamento di San Pietroburgo, Vadim Tiulpanov, ritiene che le pene dovrebbero essere inasprite portando le multe fino a 500 mila rubli (12 mila euro). Vitaly Milonov, deputato di United Russia, partito che fa capo a Putin, ha motivato la necessità del provvedimento affermando che "i bambini devono essere protetti dalle informazioni distruttive." Cosa volesse dire è stato oggetto di interpretazione. Il politico ha spiegato che tale misura non vuole essere una intrusione nella vita personale dei pietroburghesi, ma era l'unica soluzione dal momento che la sua città sta annegando sotto "un'ondata di perversione sessuale"?

san Pietroburgo legge su multe a gay ‎

C'è da dire che una legge simile era già stata approvata questa estate ad Arkhangelsk, nel nord della Russia. I legislatori avevano espresso preoccupazione in merito all'effetto che l'essere gay potesse avere sul ridotto tasso di natalità della città. Lo stesso è avvenuto nella regione di Ryazan. Ma si trattava di semplici province.

San Pietroburgo è la culla delle arti e della cultura dell'Europa dell'est. La città, che conta oltre 4,5 milioni di abitanit, è stata la prima sede di un'associazione LGBT: la Kryl'ya, fondata nell'ottobre 1991, dopo che i suoi promotori si erano battuti per la sua creazione nei tribunali sovietici in un momento in cui l'omosessualità era ancora criminalizzata e punibile con cinque anni di lavori forzati. Reato poi abolito nel 1993. Ma, oggi, nel più grande paese al mondo l'omofobia è forte come venti anni fa e c'è ancora molto da fare per raggiungere traguardi come quello dei matrimoni gay a New York.  L'ex sindaco di Mosca, Iuri Luzhkov, aveva definito "opera di Satana" le parate gay, puntualmente negate o represse con l'uso della forza.

"Sono sconvolto più come pietroburghese", ha dichiarato Igor Kochetkov, della rete LGBT, una delle tante associazione per i diritti dei gay nella città. "San Pietroburgo è sempre stata una città europea, una città che è molto diversa dal resto della Russia, dove il livello di civiltà, di intelligenza, del buon senso è molto più alto".

438 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views