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In permesso per 1300 giorni per assistere i familiari malati, ma andavano in vacanza

Secondo gli inquirenti, i due dipendenti Asl approfittavano dei congedi per andare in vacanza anziché assistere i parenti: sequestro preventivo per 70mila euro.
A cura di Antonio Palma
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Truffa aggravata ai danni dello Stato, questo il reato ipotizzato dai pm della procura di Teramo contro due dipendenti della locale Asl accusati di aver approfittato dei permessi garanti dalla legge 104 per assistere parenti disabili per svolgere affari personali e perfino andare in vacanza fuori provincia. A smascherare i due impiegati infedeli sono stati gli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Nereto che per lungo tempo li hanno pedinati e filmati. Le Fiamme Gialle hanno così scoperto che invece di assistere famigliari con handicap grave come risultava dai documenti dell'Asl di Teramo, da cui dipendono, andavano in giro per svolgere proprie commissioni o in vacanza.

Attraverso testimonianze ed altri accertamenti tecnici, come ad esempio l'esame dei tabulati telefonici e dei conti correnti bancari ma anche dei Telepass autostradali, gli inquirenti hanno calcolato che ammonterebbe a 1.337 il numero di giorni in cui i due si sarebbero assentati dal lavoro per svolgere attività personali invece che di assistenza. Sui due dipendenti dell'azienda sanitaria adesso pende la richiesta di rinvio a giudizio e anche un sequestro preventivo per l'equivalente di oltre 70mila euro, eseguito dalle stesse Fiamme Gialle, somma che corrisponde al danno quantificato dagli inquirenti nei confronti dello Stato derivante dalla loro condotta illecita.

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