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Imu 2013, scade oggi: chi paga e chi no

La tassa sulla prima casa, terreni e fabbricati agricoli è stata sospesa, ma pagano gli altri. Ecco chi. Poi le modalità di pagamento e le sanzioni per chi ritarda.
A cura di Biagio Chiariello
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Scade oggi il termine per pagare la prima rata dell’Imu. La decisione del Governo Letta di sospendere la tassa sulla prima casa e sui terreni e i fabbricati agricoli resta comunque su tutti quanti gli altri immobili. Le casse dello Stato e dei Comuni si preparano dunque ad accogliere quasi dieci miliardi di euro di gettito (9,7), secondo i calcoli della Cgia di Mestre che ha censito le tre principali categorie di immobili per cui l’Imu resta in vigore. Il calcolo è presto fatto: l’ammontare della prima rata 2013 deve essere pari al 50% del totale pagato nel 2012. Le aliquote restano infatti quelle dell’anno scorso. 4,9 miliardi (pari al 51,4% del totale) verrà dall'applicazione della tassa sulle abitazioni locate e le cosiddette seconde o terze case che sono pari a poco più di 13.785 mila immobili. A ciò vanno aggiunte le relative pertinenze che sono 9.595 mila. Vanno poi aggiunti 4,7 miliardi  (pari al 48,6% del totale) derivanti dal pagamento dell'Imu sugli immobili ad uso produttivo (negozi, laboratori, capannoni, alberghi, etc.) che corrispondono a poco più di 4.225 mila edifici, ulteriori 66 milioni di euro (0,7% del totale) sono da ascrivere alle 73.680 prime case di pregio o di lusso che non sono state esonerate dal pagamento della prima rata.

Imu, chi la paga e chi no – La tassa sugli immobili dovrà essere pagata, come detto, da tutti i proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale, le residenze di categoria catastale A1, A8 e A9. Esentati, invece, i proprietari di immobili rurali dedicati all'attività agricola,  gli inquilini delle case popolari e gli assegnatari di case in cooperativa indivisa. Per "abitazione principale", secondo chi ha introdotto l'Imu, si intende quella in cui il contribuente ha contemporaneamente la residenza fiscale e la dimora abituale. In tal senso sono da non considerare, per esempio, le case date in comodato ai parenti, che invece per l'Ici erano assimilate alla prima casa. La ratio dell'Imu prevede che vi possa essere una sola abitazione principale per ogni singolo nucleo familiare. L'unica eccezione: sono considerate abitazioni principali quelle di due coniugi che risiedano per motivi di lavoro in comuni diversi.

Come si paga – Il pagamento dell' Imu avviene sempre con il modello F24 Imu (ma è possibile anche il bollettino postale), in cui particolare attenzione è da prestare all’indicazione dei codici tributo. Se l’immobile su cui pagare la tassa rientra nelle  categorie catastali di pregio (A/1, A/8 e A/9), il codice Imu è 3912. Gli altri fabbricati diversi da quelli di categoria D usano il codice 3918 e le aree fabbricabili il 3916. Per i fabbricati produttivi del gruppo D ci sono due nuovi codici: 3925 per la quota statale ad aliquota dello 0,76%; 3930 per l’eventuale maggiorazione comunale fino allo 0,3 per cento. Nel caso di pagamento ritardato o insufficiente si va incontro alle seguenti sanzioni: fino al 1° luglio lo 0,2% sulla somma dovuta per ogni giorno di ritardo più gli interessi legali; dal 2 al 16 luglio il 3% fisso più gli interessi legali; dal 17 luglio al 16 luglio 2014 il 3,75% fisso più gli interessi legali.

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