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Imprenditore esce di casa e si toglie la vita in azienda: “In crisi per colpa dell’e-commerce”

Il 57enne Emanuele Vezù si è tolto la vita impiccandosi in azienda. Una tragedia che ha sconvolto familiari e amici che non sanno darsi una spiegazione. “L’azienda era in grave crisi economica per un cambiamento del mercato ma la situazione personale non era grave, lui però la viveva come un fallimento” hanno spiegato i familiari.
A cura di Antonio Palma
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L'azienda che aveva fondato dal nulla nel lontano 1995 da tempo era ormai era in crisi  ma nessuno aveva avuto sentore di quello che stava per accadere a Emanuele Vezù, l'imprenditore padovano trovato morto martedì mattina all'interno del capannone della ditta a Peraga di Vigonza. Un suicidio, secondo i primi accertamenti degli inquirenti, a cui però nessuno sa dare una risposta concreta. "Emanuele lascia la moglie e due figli. Un uomo dedito totalmente alla famiglia e al lavoro. Un animo cordiale e semplice, con una rete di amicizie consolidate. Nessuno trova delle spiegazioni" ha dichiarato i sindaco del paese Stefano Marangon. Di certo il 57ene non aveva fatto parola con nessuno del su malessere interiore.

"Ha fatto colazione e quando è uscito di casa non l’ho neppure salutato perché stavo ancora dormendo" ha raccontato sconvolta la moglie che ha scoperto il cadavere del marito insieme all'operaio a cui aveva portato le chiavi per aprire il capannone. "Credevo che Emanuele avesse dimenticato il cellulare da qualche parte. Così ho raggiunto la ditta con la copia delle chiavi. Appena sono entrata ho visto mio marito" ha rivelato la dona al Corriere della Sera. Lei che lo aiutava in azienda con la contabilità sapeva del grandi difficoltà economiche ma pensava che tutto si sarebbe risolto.

"Si sentiva in colpa per quel fallimento ma potevamo farcela. Per come la vedevo io, non era un dramma: aveva già ricevuto offerte di lavoro, stavamo per pagare l’ultima rata del capannone e nel frattempo l’avevamo già messo in vendita. Ma per mio marito era diverso. Evidentemente ha vissuto l’eventuale messa in liquidazione della Italservice come un fallimento personale" ha ammesso Elena Grassetto. "C’erano delle difficoltà, anche perché l’avvento di Internet ha cambiato il mercato. Ora la gente preferisce l’e-commerce, comprare su Amazon piuttosto che andare dal rivenditore" ha confermato il fratello della donna.  "Uno cerca di adeguarsi ai cambiamenti ma poi se la situazione non migliora… Mio marito era un gran lavoratore e uno splendido padre di famiglia. Non aveva nulla di che vergognarsi. Se il mercato è cambiato, non poteva certo essere colpa sua" ha concluso la donna

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